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«Il Fyre fu molto peggio di come lo mostra il documentario»

SVIZZERA«Il Fyre fu molto peggio di come lo mostra il documentario»

30.01.19 - 06:01
Parola di uno svizzero del team che ci ha raccontato com'è stato lavorare per il più catastrofico festival della storia (e che Netflix ha reso un cult)
Netflix
Influencer in mostra per il trailer del Fyre
Influencer in mostra per il trailer del Fyre
«Il Fyre fu molto peggio di come lo mostra il documentario»
Parola di uno svizzero del team che ci ha raccontato com'è stato lavorare per il più catastrofico festival della storia (e che Netflix ha reso un cult)

ZURIGO - Fyre, un nome che è diventato sinonimo di disastro. Doveva essere il festival più esclusivo di sempre: alle Bahamas, con artisti top e un video promozionale da sogno con le più belle modelle del pianeta. Il risultato, però, è stato ben al di là del fallimentare.

NetflixInfluencer in mostra per il trailer del Fyre

A documentare il tutto, riportando alla ribalta tutta la vicenda, un documentario di Netflix diventato virale. Fra i protagonisti della vicenda c'è anche uno zurighese, Martin Howell, che ci ha raccontato la sua versione della storia.

Martin, come mai hai accettato di partecipare al documentario?

Ci tenevo a mostrare la nostra parte della storia, non è stata solo una truffa, c'è anche chi ci ha lavorato duramente.

Parlami del tuo rapporto con l'organizzatore, Billy McFarland

Quando l'ho incontrato era focalizzato sul lavoro poi, invece, si è decisamente perso dietro ai rapper, alle modelle e ai party. Ha perso di vista completamente la parte business.

NetflixMcFarland tenta di gestire la situazione

Perché allora hai accettato di lavorare al Fyre?

Perché lui aveva promesso 35 milioni di dollari per il nostro business precedente, la carta di credito esclusiva Magnises. L'ho vista come un'opportunità per salvare le mie quote e quelle dei miei investitori.

Qual era il tuo ruolo?

Mi occupavo di consulenza, del booking e del supporto al team di gestione.

NetflixInfluencer in mostra per il trailer del Fyre

E com'è che andato tutto a ramengo?

I dirigenti, Billy e Ja Rule, hanno inventato questo mondo illusorio con modelle e ville di lusso su di un'isola privata. Hanno alzato le aspettative di tutti, potevano organizzare qualcosa di più piccolo e frugale e cavarsela. L'infrastruttura, in fin dei conti, c'era.

Hai mai pensato di lasciare?

Sì, e non ero l'unico. In diversi sostenevano che bisognava annullare tutto ma Billy non ci sentiva. Così chi c'era ha fatto il meglio che ha potuto.

NetflixIl campo, spazzato dal maltempo.

Raccontaci i giorni del festival

Erano molto peggio di come li mostra il documentario. Billy ha spostato e confinato gli ospiti in una spiaggia lontana dalla location. Così la gente ha bevuto così tanto che poi, quando ha visto la realtà della situazione ha reagito in maniera ancora più furiosa. Non dimenticherò mai tutto quel casino.

Tutto quello che c'è da sapere sul Fyre

Quello sull'isola di Great Zuma (Bahamas) dell'aprile 2017 avrebbe dovuto essere il festival dei festival. Co-organizzato dal rapper Ja Rule e pubblicizzato sui social da gente del calibro di Kendall Jenner, Bella Hadid ed Emily Ratajkowski è finito sold-out in pochi giorni. Peccato che l'organizzazione non è stata all'altezza e l'evento è collassato generando una causa milionaria. Attualmente Billy McFarland si trova in prigione in attesa di processo e rischia fino a 20 anni di carcere. 

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