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STATI UNITIJacko pedofilo: accuse devastanti in un documentario

27.01.19 - 11:17
Proiettato venerdì e sabato al Sundance Festival “Leaving Neverland”, pellicola di quattro ore di Dan Reed, che muove pesantissime accuse di pedofilia nei confronti del re del pop
Keystone
Michale Jackson.
Michale Jackson.
Jacko pedofilo: accuse devastanti in un documentario
Proiettato venerdì e sabato al Sundance Festival “Leaving Neverland”, pellicola di quattro ore di Dan Reed, che muove pesantissime accuse di pedofilia nei confronti del re del pop

NEW YORK - Un film che porta sul grande schermo le dichiarazioni di Wade Robson e di James Safechuck mentre descrivono ciò che subirono dal cantante quando, tra gli anni Ottanta e Novanta, ancora erano bambini.

Robson conobbe Jacko nel 1987 nell’ambito di una competizione di danza e sostiene di essere stato al centro delle attenzioni del cantante nel 1989 (a sette anni), così come nel 1997 (a 14-15 anni).

Safechuck fu invece selezionato per una pubblicità della Pepsi, quando di anni ne aveva otto, e dichiara di essere stato molestato dal re del pop dopo alcuni mesi di «amicizia intima».

Quando era in vita Michael Jackson (morto, ricordiamo, nel 2009) ha costantemente respinto al mittente qualsiasi accusa, sostenendo che «mai avrebbe fatto del male a un bambino».

Ma il film pare voglia portare alla luce tutta un’altra persona, un altro Jacko: ossia colui che avrebbe molestato in diverse occasioni Safechuck «nei locali più appartati» di Neverland - la residenza del cantante a Santa Barbara, in California -. Mentre, stando sempre alle dichiarazioni, «i giochi di sesso orale» venivano praticati nella vasca idromassaggio o in piscina.

A Robson invece, nel 1989, Jacko avrebbe inviato numerosi fax con messaggi ambigui, quali «Ti amo piccoletto» o «Rendimi felice e sii il migliore». Sempre secondo i racconti, il cantante si sarebbe poi rimesso in contatto con Robson nel 1997, quando quest’ultimo aveva 14-15 anni, invintandolo in un hotel di Los Angeles. I due, a quanto pare, non si vedevano da sette anni e la popstar tentò di sodomizzare il giovane, ma dovette desistere, poiché troppo doloroso per il ragazzo. Il giorno successivo, sempre stando alle pesantissime dichiarazioni, il cantante si sarebbe recato presso la scuola di danza che il giovane frequentava chiedendogli che fine avessero fatto gli indumenti sporchi di sangue da lui indossati la sera prima, per poi intimargli di sbarazzarsene al più presto.

Già il giorno stesso della “prima”, la Michael Jackson’s Estate, ha inviato un primo comunicato stampa in difesa del re del pop, definendo il film di Reed «un omicidio in stile tabloid» e accusando Safechuck e Robson di essere «spergiuri», poiché i due, quando Jacko era ancora in vita, avevano affermato - attraverso dichiarazione giurata - che da parte del cantante mai avevano subito abusi.

 

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