Sposati da vent'anni, hanno "traslocato" il loro blog di viaggio sul popolare social network. Nel 2019 hanno in previsione di «visitare meglio la Svizzera»
LUGANO - Il loro è sicuramente uno dei profili Instagram più interessanti che si trovino in Ticino. Parliamo della pagina di Cristian e Korah (40 anni appena compiuti lui, quasi 39 lei), sposati da 20 anni, residenti nel Malcantone e proiettati, fotocamera in mano, verso il resto del mondo. Korah ci ha spiegato un po’ chi sono e come sono approdati al popolare social media, conquistando con i loro (bellissimi) scatti - pubblicati nel profilo “criskorah” - un discreto seguito di pubblico.
Cosa fate nella vita di tutti i giorni?
«Mio marito lavora alle Ffs, io insegno teatro ai bambini e faccio l’estetista a tempo parziale».
Quando avete iniziato a usare Instagram come blog di viaggio?
«Da un paio d’anni. In realtà noi non siamo molto “da social”, poi una nostra amica ci ha detto: “Voi che siete bravi, e vi piace la fotografia, dovete andare più su Instagram che su Facebook”. È da qualche tempo che ci stiamo “lavoricchiando” dietro, specialmente dal dicembre 2016 quando siamo partiti per due mesi tra Australia e Nuova Zelanda. Laggiù ci siamo applicati un pochino di più».
Sta diventando anche una fonte di guadagno?
«Ora come ora è più tempo perso che altro (ride, ndr). Ci proviamo lo stesso, per acquisire un po’ di visibilità. Stiamo facendo anche un po’ di concorsi fotografici: qualcuno si vince, qualcuno no… Vediamo se riusciamo a trasformare questa passione anche in una fonte di introiti, anche del 20%...».
Prima avevate un sito…
«Sì, e l’anno scorso avevamo deciso di rifarlo seriamente. Poi… (ride, ndr) è rimasto lì. Sai cosa? A noi piace fotografare ma non stare dietro al computer. Per fare il sito avremmo dovuto perderci giornate e serate».
Che diversità di approccio c’è tra il blog e Instagram?
«Il sito era forse più “utile”, nel senso che ci andavi se avevi un interesse specifico magari verso qualcuna delle destinazioni che abbiamo visitato. Chi scriveva dopo aver visitato il blog ci chiedeva informazioni pratiche: come ottenere i visti, se era facile entrare, la gente com’è, eccetera. Sul profilo Instagram, invece, ci si finisce più casualmente. È sicuramente più dispersivo e quelli che poi ci contattano li conto sulle dita di una mano».
Cosa pensi di come il social viene usato dagli enti turistici nostrani?
«Potrebbero valorizzare anche quelle attrattive che non portano introiti immediati. In Nuova Zelanda c’è il parco nazionale del Tongariro: arrivi lì, posteggi l’auto gratis, ti fai 20 chilometri a piedi senza un bar o una struttura ricettiva… eppure è su tutte le guide. Il turismo lo crei, perché mangerai e alloggerai da qualche parte. Il Ticino è pieno di luoghi meravigliosi che si potrebbe pubblicizzare meglio. Anche questi contribuiscono a generare indotto».
Tornando a voi, viaggiate sempre in coppia?
«Ci sono state due occasioni particolari: Cristian nel 2005 fece un giro in moto del Mediterraneo insieme a tre amici. Restò via un mese e mezzo e io lo raggiunsi solo per l’ultima tappa, in Tunisia. Io nel 2006 sono stata due mesi negli Stati Uniti, ma per ragioni di studio. Altrimenti sì, siamo sempre in coppia».
Qual è il luogo più stupefacente che avete visitato?
«L’Islanda. La terra di fuoco e ghiaccio, con i suoi contrasti… In un contesto così piccolo come i 1600 chilometri che ci vogliono per fare il giro dell’isola, vedere così tante cose diverse… È qualcosa che non trovi da nessun’altra parte».
Il luogo dei sogni, quello dove andrete per forza prima o poi?
«Infiniti, ma soprattutto le Ande. È una vita che lo diciamo e non ci siamo mai andati».
Cosa avete pianificato nel 2019?
«Sfruttare di più il nostro van (un Volkswagen T3 verde acqua e bianco, protagonista di molte foto, ndr) e visitare meglio la Svizzera. Spesso andiamo lontano quando abbiamo qui a due passi posti stupendi che ci invidia tutto il mondo».
Farete poi il viaggio in motorino da Chiasso a Basilea, come scrivevate qualche mese fa?
«Sì, siamo al lavoro su quest’idea. Stiamo tracciando l’itinerario più adeguato, quello che farà fare meno “fatica” possibile ai due motorini (due Piaggio, un Sì del 1980 e un Ciao del 1968, ndr) senza allungare il percorso di troppi chilometri. Abbiamo già il carrellino sul quale monteremo la tendina, con dentro i due sacchi a pelo e… vedremo. Comunque non sarà prima di settembre-ottobre».