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CANTONESei album ticinesi per un 2018 a tutta musica

27.12.18 - 06:01
Le scelte della redazione dalla folta (ma non foltissima) annata musicale quasi trascorsa. E il 2019 già si prospetta elettrizzante
Sei album ticinesi per un 2018 a tutta musica
Le scelte della redazione dalla folta (ma non foltissima) annata musicale quasi trascorsa. E il 2019 già si prospetta elettrizzante

LUGANO - Per la musica ticinese il 2018 è stato un anno non scalpitante ma comunque decisamente scalpicciante. Forse un po' meno uscite rispetto agli anni di grassa, con qualche scavallata di peso nel 2019, ma comunque di qualità indubbia e, a tratti, pure sorprendente.

Diversi i ritorni e le conferme (Peter Kernel, Bignasca, Gyalson) ma anche le sorprese (Soul Nest, le Black Heidis, Terry Blue e il progetto “Talk in a bit” della Human Kind Records). Dal campionario di uscite nostrane di quest'annata musicale la redazione di 20 minuti e tio.ch ha voluto sceglierne sei – due per redattore – basandosi esclusivamente su criteri soggettivi e personalissimi.

Non ce ne vogliano, quindi, i tanti (e bravi) rimasti fuori da questa volutamente non-esaustiva selezione. Ci si risente nel 2019 che già promette bene (fra gli altri dovrebbero tornare i Make Plain, Camilla Sparksss, Sebalter e...).

Le scelte di Marco Sestito

Martha’s Laundry - Through The Fire

Il combo bellinzonese condiviso da Marco Jeitziner (voce, chitarra), Max Ghitti (basso) e Joas Haefliger (batteria, synth) lo scorso mese di aprile ha dato alle stampe una produzione (un ep di quattro tracce) da cui trabocca il risultato di un minuzioso lavoro, nutrito dall’amalgama sonoro – new wave/synth pop oriented – che i tre si sono cuciti addosso nel corso degli anni. “Through The Fire” è un viaggio dentro un’oscurità densa, compatta, di tanto in tanto trafitta e spezzata da bagliori accecanti. Così, come la storia di redenzione, coraggio e tentazione narrata all’interno dei versi della title-track, «in cui il fuoco, come per la fenice che rinasce dalla proprie ceneri, rappresenta un nuovo inizio».

Traccia da ascoltare “Through The Fire”.

Andrea Bignasca - Murder

Attesissimo, il 21 settembre il songwriter luganese ha dato alle stampe il suo secondo album, arrivato a tre anni di distanza dal precedente “Gone” (Radicalis, 2015). Un lavoro di dieci tracce, “Murder”, che, a differenza del disco di esordio – elaborato al di sopra di sonorità essenziali folk/blues oriented (in parte solo voce e chitarra) –, Andrea ha costruito attraverso strutture rinforzate dalla compattezza e dalla solidità della sua band, in cui (ri)troviamo Gian-Andrea Costa (basso), Giacomo Reggiani (batteria) e Oliver Illi (tastiere). Una produzione granitica, autentica. E sincera, come poche altre, al giorno d’oggi.

Traccia da ascoltare "Moonshining"

Le scelte di Filippo Zanoli

Drivin’ Mad - Big Fast Car

Un po’ John Mayer, un po’ Stevie Ray e un po’ Jimi Hendrix. L’idea di Mattia “Mad” Mantello e dei suoi compagni di merende – il drummer David Cuomo e il “bassman” di sempre Freddie Albertoni – era quella di ricreare il sound dei celebri trii del rock-blues. E il risultato, tanto dal vivo (perché i ragazzi in giro suonano parecchio), quanto da disco c’è. “Big Fast Car”, concept album semiserio a tema motori rombanti, viaggia sostenuto dalla chitarra di Mantello con riff bruciacchianti e assoli spericolati. Altra nota pregevolissima: il cd ha un packaging davvero fico.

Traccia da ascoltare: “You are the good one”

Soul Nest - Apertura Celeste

Fra appassionati di musica spesso ci si lamenta che dal Mendrisiotto non salta fuori mai niente di nuovo. E invece ecco qua i Soul Nest, apparsi davvero all’improvviso da una collaborazione-lampo fra la vocalist Anela e il poliedrico rimatore/produttore/musicista Costa, è una di quelle sorprese che fanno davvero piacere. La chiave musicale è quella del nu-soul in stile americano (partendo da D’Angelo passando per Erikah Badu, fino a Janelle Monáe) con basi che spaccano, voci e testi azzeccatissimi (e pure in italiano!). Da ascoltare proprio tutto, magari nottetempo e guardando la luna.

Traccia da ascoltare: “Apertura celeste”

Le scelte di Fabio Caironi

Peter Kernel - The Size Of The Night

I Peter Kernel continuano nel loro percorso di crescita e sfornano, con “The Size Of The Night”, il loro album più maturo e complesso. Aris Bassetti e Barbara Lehnhoff dimostrano di essere una coppia musicale più che solida e di aver trovato una formula che permette loro di sperimentare come negli (ottimi) lavori precedenti. I Peter Kernel hanno sviluppato un sound e uno stile che li rende immediatamente riconoscibili. Un disco, “The Size Of The Night”, che sta riscuotendo svariati successi, specialmente in Francia dove la band si è costruita uno zoccolo duro di fan grazie ai live degli scorsi mesi.

Traccia da ascoltare: Men Of The Women

Nic Gyalson - You Could Almost

In realtà Nic Gyalson ha dato alle stampe solo la prima parte (di quattro) del suo ambizioso progetto “You Could Almost”. Ma c'è già materiale a sufficienza per essere favorevolmente impressionati: i tre brani finora pubblicati - “Spinnin' Around In The Shade”, “Underneath My Feet” e “Qualcosa si trova” - mostrano una padronanza di stili e un songwriting capace di passare dall'inglese all'italiano, dalla ballad alla cavalcata rock. Gyalson è validamente supportato da Serena Maggini e Dario Pedrazzi.

Traccia da ascoltare: Underneath My Feet

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