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CANTONENella guerra dei balcani sulle tracce di "Chris The Swiss"

19.11.18 - 06:04
Castellinaria presenta il delicato e meticoloso documentario animato sulla misteriosa vicenda di un giovane giornalista svizzero morto nel conflitto
Nella guerra dei balcani sulle tracce di "Chris The Swiss"
Castellinaria presenta il delicato e meticoloso documentario animato sulla misteriosa vicenda di un giovane giornalista svizzero morto nel conflitto

BELLINZONA - Inaugurata sabato, la 31a edizione di Castellinaria propone questa settimana, all’interno della sua vasta programmazione, il documentario animato “Chris The Swiss” della regista svizzera Anja Kofmel, che sarà nelle sale ticinesi a partire dal 13 dicembre prossimo (a Massagno, Ascona e Mendrisio).

Presentato a Cannes, Soletta e Locarno, il film ripercorre attraverso lo sguardo della cuginetta diventata adulta (Anja Kofmel) la vicenda del giornalista svizzero Christian Würtenberg, partito nel 1991, a 26 anni, da Basilea alla volta dei Balcani per raccontare una guerra che l’avrebbe inghiottito in circostanze misteriose. Il suo corpo, infatti, sarebbe stato rinvenuto pochi mesi dopo con indosso la divisa del PIV, brigata di mercenari internazionali di ultra-destra che combatteva per i croati.

Con un’animazione dalle linee nere essenziali e spaventose disegnata da lei stessa, Kofmel parte dall’incubo che avrebbe tormentato la sua infanzia dopo che, a 10 anni, aveva appreso della morte del cugino che ammirava tanto: ritrovarsi nel campo di grano «grande come il mare» dove Chris fu assassinato mentre le tenebre la rincorrono. Da qui prende il via un viaggio, anche fisico, per ricostruire la vicenda del cugino, per capirlo. Kofmel riprende allora il treno verso Zagabria, mette insieme i frammenti di quel tragitto che reperisce negli appunti di Chris («Hai preso due caffè, chi avevi incontrato?») e tenta di immaginare il resto.

Le animazioni si intervallano agli incontri coi colleghi giornalisti che hanno conosciuto suo cugino in Croazia, con il suo addestratore militare Alejandro Hernández Mora, con il terrorista Ilich Ramírez Sánchez detto “Carlos Lo Sciacallo” (che crede addirittura che Chris fosse una spia svizzera) e con la madre e il fratello di Chris, ancora furioso con lui per quella morte insensata. Tutti parlano di Chris in terza persona, ricordando la sua (eccessiva) onestà, il suo gusto per l’avventura, la sua passione per il giornalismo e il suo coraggio oppure segnalano l’ambiguità delle sue intenzioni. Solo Anja interroga Chris usando la seconda persona, desiderosa di capirlo senza preconcetti.

Chris, lui, parla attraverso i suoi diari - di cui mancano le ultime, più importanti pagine - e percorre il documentario con in bocca la sigaretta con cui Anja lo ricorda e al collo la sciarpa simbolo e strumento della sua condanna a morte. Scriveva sotto copertura un libro su quell’unità militare di ultra-destra e ultra-cattolica su cui incombe l’ombra dell’Opus Dei? A ordinare il suo assassinio fu quell’Eduardo Rosza Flores detto Chico, prima giornalista e poi «pazzo» e «megalomane» fondatore del PIV? O Chris, finito in una «guerra sporca» in cui si deve scegliere «tra il male e il peggio», aveva perso la bussola come molti altri «bravi ragazzi»? Le risposte - che Kofmel lascia aperte allo spettatore - arriveranno (insieme a un monito alla facilità di scivolare nell’orrore della guerra) in questo commovente, delicato, meticoloso e onesto racconto.     

Proiezione a Castellinaria: Giovedì 22 novembre alle 8.30, cinema Forum. Per maggiori info: castellinaria.ch.

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