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CANTONE“Lazzaro felice”: Adriano e Luca si raccontano...

18.10.18 - 06:01
Da oggi nelle sale ticinesi “Lazzaro felice”, film scritto e diretto da Alice Rohrwacher che a Cannes lo scorso mese di maggio è stata insignita del premio per la Migliore sceneggiatura
“Lazzaro felice”: Adriano e Luca si raccontano...
Da oggi nelle sale ticinesi “Lazzaro felice”, film scritto e diretto da Alice Rohrwacher che a Cannes lo scorso mese di maggio è stata insignita del premio per la Migliore sceneggiatura

LUGANO - Una pellicola - capace di muoversi con autenticità nel tempo e nello spazio, scuotendo, in profondità, l’animo umano - che narra di un legame tra due ragazzi, Lazzaro (interpretato da Adriano Tardiolo) e Tancredi (Luca Chikovani): il primo è un giovane contadino timido, buono, ingenuo; il secondo è il figlio della marchesa Alfonsina De Luna (di cui veste i panni Nicoletta Braschi), una donna dura, severa.

Il legame tra i due giovani recupera ulteriore terreno dal momento in cui Tancredi chiede aiuto a Lazzaro di escogitare e mettere in atto il suo stesso rapimento... Co-prodotta, tra gli altri, da Amka Films ed Rsi, l’opera - che troviamo, per di più, nelle 21 italiane candidate all’Oscar - porta sul grande schermo anche Alba Rohrwacher (nei panni di Antonia adulta), Tommaso Ragno (Tancredi adulto) e Natalino Balasso (Nicola).

Martedì, in occasione dell’antemprima al Lux di Massagno, abbiamo incontrato i due giovani attori - Adriano Tardiolo (classe 1998, di Lerona, a una ventina di chilometri da Orvieto) e Luca Chikovani (classe 1994, di origini georgiane, cresciuto a Roma e ora di base a Milano) -, entrambi alla prima esperienza cinematografica.

Adriano, da un momento all’altro ti sei ritrovato a lavorare nel cinema...

«Nel cinema ci sono inciampato (sorride)... All’inizio del 2017 Alice aveva organizzato un casting all'Istituto di Amministrazione, Finanza e Marketing di Orvieto che frequentavo... Al casting però io non ho partecipato, mi ha portato da lei una sua collaboratrice, che quel giorno ho incontrato a scuola per caso...».

E come è andata?

«Non così bene. Ero molto timido, impacciato… I provini e gli incontri successivi sono andati meglio… Devo dire, comunque, che inizialmente ero molto indeciso. Indeciso se buttarmi o meno in questa realtà per me del tutto nuova. Poi, a fine marzo, Alice mi ha convinto…».

Ti eri mai immaginato attore?

«No, affatto».

Che tipo di film guardavi?

«Commedie. Commedie, la cui visione non è così comune tra i ragazzi della mia età…».

Vuoi fare qualche esempio?

«Mi piace tantissimo Totò. A cui aggiungerei anche Carlo Verdone e Leonardo Pieraccioni…».

Per quale motivo Alice Rohrwacher ha scelto te per il ruolo di Lazzaro?

«Per il fatto di essere timido come lui. E anche un po’ fuori moda, nel vestire, così come nella pettinatura…».

Ritieni di essere cambiato dopo questa esperienza?

«Sì… Grazie ad Alice, sono cresciuto anche come persona: quando parla mi affascina, mi arricchisce... Come dire, il suo sapere mi apre la mente…».

Nel tuo futuro prevedi ancora del cinema oppure a livello professionale hai scelto un’altra direzione?

«Dopo l’esperienza sul set ho ripreso gli studi in Economia aziendale a Viterbo. Anche se la carriera di attore non è esclusa...».

Il piano B è Economia aziendale o la recitazione?

«Non lo so ancora… (ride)».

In ambito cinematografico, nel frattempo, hai ricevuto altre proposte?

«Non per il momento...».

Luca, prima del film eri già molto seguito, soprattutto dai più giovani: a documentarlo sono i milioni di clic collezionati dai tuoi vlog...

«Principalmente sono un cantante e ho utilizzato il web come mezzo per raggiungere le persone. Prima dell’avvento di YouTube, il mondo musicale, sotto certi aspetti, dal mio punto di vista, era meno meritocratico… La gente, invece, ora, se vuole ti ascolta e ti segue, al di là del marketing discografico...».

Raccontami della tua musica…

«In realtà non l’ho mai studiata. Ma c’è stato un momento in cui volevo esprimermi e scrivere delle canzoni. Perciò, da autodidatta, ho imparato a suonare la chitarra, la batteria, il pianoforte e il basso…».

Chi sono i tuoi punti di riferimento musicali?

«Ray Charles, Elvis Presley e David Bowie».

Come sei arrivato al cinema?

«Forse proprio grazie a Bowie, che ha accostato la recitazione alla musica...».

Prima di vestire i panni di Tancredi, nutrivi già una forte passione per il cinema, quindi?

«Sì, direi di sì. Calcola che ancora oggi guardo almeno tre-quattro pellicole al giorno, muovendomi un po’ in tutti i generi… Il mio metodo di apprendimento si basa sulla visione di qualcosa… Di un film, ma anche di altro... Può sembrare strano, ma è così…».

A chi ti sei ispirato per “forgiare” Tancredi?

«Il mio riferimento assoluto è Jim Carrey, ma in questo caso ho preso spunto dal ruolo di Ewan McGregor in “Moulin Rouge!” (Usa/Australia, 2001), che è uno dei miei film preferiti. Mentre giravamo, inoltre, non so perché, ma pensavo molto spesso anche a Harry Potter… (ride)».

Ti rivedremo presto impegnato in un altro film?

«Prima di focalizzarmi su un altro progetto cinematografico, lavorerò sul mio primo album, che seguirà la realizzazione di “Start” (Universal Music), il mio primo ep pubblicato nel 2016».

 

 

 

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