La Iena affida a un lungo post di Instagram il suo pensiero sulla polemica degli scorsi giorni
MILANO - Un lungo post di sfogo, di risposta alle critiche che l'hanno travolta dopo le frasi sul cancro. Nadia Toffa ha affidato a Instagram il suo pensiero sulla polemica sorta dopo la pubblicazione di "Fiorire d'inverno", il libro che parla della sua battaglia contro la malattia.
«Gli webeti proprio perché ebeti continuano a ridere della parola dono. Non ho mai sostenuto di essere fortunata ad avere il cancro. Sono pazza secondo voi?! Probabilmente chi non capisce e ride per fortuna sua non è mai entrato in un reparto di oncologia pediatrica. I bambini lì sorridono e ridono non perché felici né perché si sentono fortunati di avere il cancro ma perché hanno spirito di sopravvivenza e sanno che la vita continua nonostante la malattia e così i loro genitori che sono con loro a sostenerli ogni giorno cercando di portategli allegria. Sono scemi? O si sono trovati in quella situazione e cercano di sopravvivere?! Chiedetevelo davvero!»
Toffa prosegue all'attacco: «Il cancro è un dono per loro? Avessero potuto scegliere cosa avrebbero deciso per i loro figli? Quel destino infame? Ne sono felici? O Provano solo a essere sereni per dare coraggio ai loro piccoli. Tra l'altro sono gli stessi psicologi e medici a dire che un atteggiamento positivo aiuta. Motivo per cui esiste la clownterapia».
«Fin dall'esordio della mia malattia ho sostenuto che l'unica speranza che abbiamo contro il tumore è la medicina. Con radio e chemio, uniche cure esistenti. Magari con la forza di volontà si potesse guarire...non è ovviamente così. Ma di certo un atteggiamento positivo aiuta e questo lo dice la scienza non la sottoscritta. Dunque imparate a non giudicare e fatevi un giro negli ospedali o a casa dei malati oncologici. Non c'è un funerale in corso perché le persone sono ancora vive e sono felici di esserlo e così le persone che li assistono ovviamente, con dolore e strazio ma con resilienza. Non credo sia difficile provare a immedesimarsi. Provateci anche per poco» invita la Iena, che aggiunge: «Sono stata in zone di guerra, in Iraq per la precisione e dove esplodono le bombe e i bambini giocano a pallone. E le mamme preparano il tè. La vita è più forte e sono convinta che quei bambini che giocano non offendono i soldati e nemmeno quelle mamme che preparano da mangiare ai loro figli. Così come i bimbi dei reparti d’ospedale che ridono non offendono i medici. È solo la vita che continua a scorrergli nelle vene. È semmai una manna dal cielo. Ognuno è libero di vivere la malattia come crede ovviamente. Massima libertà e rispetto da parte mia».
Toffa non ci sta a essere giudicata per le sue frasi: «Criticare però chi non sospende la vita per continuare a vivere nonostante il cancro non perdendo nemmeno un istante considerandolo prezioso è solo molto superficiale e mediocre, dimostra tanta superficialità. Sapete, a volte credi di volare alto tra le aquile e invece ti guardi intorno e ti accorgi di essere in piazza San Marco tra i piccioni. Mamma che tristezza e amarezza mi viene. Solidale con tutti i malati che continuano a vivere. Non mollate! Non siete soli. Forza e coraggio. Non diamogliela vinta in partenza. Proviamo a vincere».