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CANTONEUn weekend nel nome del blues

30.08.18 - 06:01
Al via oggi la 30esima edizione di Blues to Bop. La prima orfana del suo fondatore e direttore artistico Norman Hewitt, che se n’è andato nell’ottobre 2017. Ne abbiamo parlato con suo figlio Edward
Un weekend nel nome del blues
Al via oggi la 30esima edizione di Blues to Bop. La prima orfana del suo fondatore e direttore artistico Norman Hewitt, che se n’è andato nell’ottobre 2017. Ne abbiamo parlato con suo figlio Edward

LUGANO - Edward Hewitt, 34 anni, giovane avvocato di base a Londra, ha così preso in mano le redini della rassegna, forte di una passione e di un tesoro culturale ereditati dal papà.

Accanto ad Edward, nel nucleo direttivo di questa edizione, troviamo altri tre stretti collaboratori di Norman. Collaboratori che per tanto tempo hanno lavorato al suo fianco: Dave Keyes - musicista newyorkese da sempre in prima linea alla manifestazione -, Ed Bersier - profondo conoscitore del blues - e Lalla Martignoni - per anni braccio destro di Hewitt -.

Blues to Bop prende il via stasera a Lugano - tra Piazza della Riforma, Piazza Cioccaro e Piazza San Rocco - dove proseguirà fino a sabato 1. settembre. Domenica 2, dopo il concerto gospel in programma alle 16 in Piazza Cioccaro (in caso di pioggia si terrà all’interno della Chiesa Evangelica Riformata - Viale Cattaneo 2 -), la manifestazione, come di consueto, per il gran finale in cartellone alle 20.30, si sposterà a Morcote, in Piazza Granda.

In questi giorni sui vari palchi si alterneranno Dany Franchi, Dave Keyes and the Uk All Stars, Deanna Bogart, Divas Redemption feat. Paul Smith, Duncan McKenzie, Judith Emeline, Kyla Brox, Mr. Sipp, Paddy Milner, Slam Allen, la SMuM Big Band e, infine, Thornetta Davis.

Edward, come stai vivendo questi momenti?

«In maniera molto emozionante. In un certo senso, Blues to Bop è cresciuto con me. Ed essere qui ora, senza mio padre, è una cosa un po’ surreale. La parte positiva è che siamo arrivati a un traguardo importante, quello della trentesima edizione, di cui lui andava molto fiero: al termine di Blues to Bop 2017, per dire, ne stava già architettando il programma... Non averlo qui accanto è un grosso vuoto, un mix di emozioni...».

Raccontami dell’allestimento del cartellone 2018...

«Nel corso di Blues to Bop 2017, mio padre aveva già parlato con diversi musicisti, abbozzando, in vista dell’importante anniversario, già un primo schema. Buona parte del programma, devo dire, è il puzzle delle sue idee. Partendo da lì, io, Dave, Ed e Lalla abbiamo cercato di capire ciò che ancora mancava, tentando di rifinire il programma al meglio, come presumiamo avrebbe fatto lui...».

Quali i musicisti già coinvolti da Norman?

«La pianista e sassofonista Deanna Bogart che, da un’idea di mio padre, vedremo sul palco anche con Paddy Milner; ai quali, per di più, a un certo punto, si aggregherà anche Dave Keyes. Tre pianisti alle prese con tre pianoforti: una primizia architettata nel pieno stile della rassegna… Poi, pensava di fare tornare anche Kyla Brox, visto il grande successo dell’anno scorso, così come Slam Allen, ma con una band diversa rispetto all’edizione 2017».

Prima di concludere: Norman, che tu sappia, chi avrebbe voluto vedere sul palco di Blues to Bop?

«Irma Thomas. Mi diceva: «Chissà se un giorno la porteremo a Lugano?». Penso abbia fatto vari tentativi, non conosco i dettagli, ma poi, però, per un motivo o per l’altro, non è stato possibile ingaggiarla...».

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