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CANTONEZatta, una chitarra tra Lugano e New York

28.08.18 - 06:01
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il giovane chitarrista luganese Christian Zatta che - tra mille progetti - si prepara a spiccare il volo verso la Grande Mela
Zatta, una chitarra tra Lugano e New York
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il giovane chitarrista luganese Christian Zatta che - tra mille progetti - si prepara a spiccare il volo verso la Grande Mela

LUGANO - Oltre a militare nei Tipsy Raoad - band di indirizzo hard-prog sulle scene da oltre un decennio -, a portare avanti il progetto solista - che a inizio 2017 ci ha regalato “Shitfting Minds”, un concept jazz-prog - e il duo acustico con la cantante Lea Nussbaumer, negli ultimi tempi - con due colleghi - Christian ha costituito il trio Nova. E ora, oltre ad apprestarsi a pubblicare il primo album del suo nuovo gruppo - dal titolo “The Intergalactic Traveler” -, per qualche mese si trasferirà a New York.

Christian, raccontami innanzitutto della costituzione del combo...

«Il trio Nova è composto da me alla chitarra, Florian Bolliger al basso e da Daniel Schuchter alla batteria. Si tratta di una band strumentale di base sull’asse Lucerna-Zurigo. Con Florian e Daniel ho già avuto il piacere di suonare per altri progetti, e la chimica tra di noi, devo dire, è sempre stata molto forte. Quando ho dovuto pianificare il mio progetto di master all’Hochschule di Lucerna ho deciso di fondare, per la prima volta, un trio: così sono nati i Nova. Non avrei potuto scegliere dei musicisti più adatti, sia dal punto di vista musicale, sia dal punto di vista umano...».

E di “The Intergalactic Traveler” che vuoi dirmi?

«Contiene undici tracce ed è stato messo a punto come un’opera di musica classica, ossia con un’ouverture e un gran finale, dove vengono anticipati e citati elementi musicali presenti in più brani. Il disco è un concept e racconta - in musica - una storia fantascientifica scritta da noi. Nelle nostre esibizioni dal vivo la performance è accompagnata da proiezioni video che narrano, a livello visivo, ciò che è racchiuso tra le note. L’album è stato quasi interamente composto e arrangiato da me, tranne il sesto brano, scritto da Daniel. Le registrazioni sono state effettuate presso il bellissimo Gabriel Recording Studio di Stalden (OW), grazie al sostegno che l’Hochschule offre agli studenti di “Performance Jazz”. Successivamente, ho lavorato personalmente al missaggio. E proprio in questo periodo il disco è in fase di masterizzazione al Bionic Mastering Studio di Tom Hutten, nel Vermont (Stati Uniti)».

Perché Nova?

«Le fonti di ispirazione principali per questa band sono la scienza, la fantascienza e, in modo particolare, l’astronomia. Io e Florian siamo grandi appassionati di quest’ultima e tutto il concetto musicale e tematico del gruppo, compreso il nome della band e i titoli dei brani, sono direttamente legati a fenomeni astronomici reali e non. Una nova è un’esplosione nucleare che avviene sulla superficie di una stella, e quest’ultima diventa molto più luminosa del solito».

Dimmi ora del titolo “The Intergalactic Traveler” (il viaggiatore intergalattico, ndr)...

«“Il viaggiatore intergalattico” è il protagonista, e i titoli dei brani sono l’unica breve descrizione della storia racchiusa nel disco. Ogni traccia rappresenta un capitolo del racconto. Il protagonista è stato costretto ad abbandonare la Terra per cercare ospitalità altrove e, dopo vari tentativi di stabilirsi su un altro pianeta, è obbligato a rientrare: la Terra sembra essere l’unico luogo dell’universo dove pare possa sentirsi veramente a casa».

Quando è prevista la pubblicazione?

«Tra ottobre e novembre. Il disco sarà in vendita in tutti gli store digitali, così come in cd».

Dove e quando il primo showcase?

«A inizio gennaio ci imbarcheremo in un tour che toccherà Svizzera - è in via di definizione anche una data in Ticino -, Germania, Austria e Liechtenstein».

Nel tuo immediato futuro c’è la Grande Mela...

«Dal 10 settembre al 21 dicembre sarò a New York, dove prenderò lezioni private con alcuni musicisti molto attivi nella scena jazz internazionale, come Nir Felder, Ben Monder, Nitai Hershkovits e Gilad Hekselman. Inoltre cercherò di sfruttare al massimo ogni occasione per conoscere più persone possibile e suonare con molti musicisti del luogo. Come musicista e artista è di fondamentale importanza fare un’esperienza in una città in cui la scena locale è di alto livello, molto influente e all’avanguardia. A New York, oltre a incrementare i miei contatti e trovare ispirazione per le mie future composizioni, cercherò anche di capire il funzionamento di una città così complessa e interessante, nella speranza di crescere non solo a livello artistico e musicale, ma anche personale».

Quali i programmi, invece, al tuo rientro in Ticino?

«In realtà, dopo il mio rientro in Svizzera, non tornerò in Ticino, ma mi trasferirò da Lucerna a Zurigo. Già pochi giorni dopo il mio ritorno darò il via a una serie di concerti per promuovere i due nuovi album a cui ho lavorato negli ultimi mesi: quello con i Nova, naturalmente, e uno con la cantante Lea Nussbaumer, che uscirà a fine dicembre. Parallelamente, frequenterò anche un secondo master, ovvero “Pedagogia strumentale”, dedicando anche parte del mio tempo ad un’altra attività musicale che mi appassiona molto, il missaggio».

 

 

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