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LUGANOL'ode alla chitarra di Fennesz: «Non morirà mai»

27.07.18 - 06:01
Lo strumento è fondamentale per la creatività del grande musicista austriaco, che sabato sera salirà sul palco di Roam Festival
Emanuele Rosso
L'ode alla chitarra di Fennesz: «Non morirà mai»
Lo strumento è fondamentale per la creatività del grande musicista austriaco, che sabato sera salirà sul palco di Roam Festival

LUGANO - È lui, insieme agli Slowdive e ai Mogwai (con i quali condividerà il palco del Boschetto Ciani), il grande nome dell'edizione 2018 di Roam Festival. Parliamo di Christian Fennesz, per tutti solo Fennesz. Austriaco, nato il giorno di Natale del 1962, è tra gli inventori della glitch music e ha pubblicato una serie di lavori estremamente interessanti compreso quel capolavoro amato sia dalla critica che dal pubblico che risponde al nome di "Endless Summer". Lo abbiamo intervistato prima del suo arrivo a Lugano.

Condividerai il palco di Lugano con i Mogwai: non è la prima volta che le vostre strade s'incrociano, vero?

«Probabilmente abbiamo suonato negli stessi festival ma non ci siamo mai incontrati davvero. Ma sono un fan del loro lavoro da molto tempo».

Il tuo ultimo lavoro s'intitola "Station One": come puoi descrivere questi due brani?

«Sono due vecchie tracce che ho rielaborato, remixato e rimasterizzato. Brani che non hanno mai avuto una "casa" adatta e che non volevo includere nel mio nuovo album. Così ho deciso di pubblicarli come singolo, un formato che mi è sempre piaciuto parecchio. Ho inoltre incluso suoni ambientali aggiuntivi e alcuni sintetizzatori. Alla fine ho ottenuto due nuove tracce».

Cosa puoi dirmi a proposito del disco che pubblicherai nel corso dei prossimi mesi?

«È tuttora in lavorazione. A questo stadio è difficile dire quale direzione prenderà. Tra qualche settimana ne saprò di più e spero di finirlo presto».

Un sacco di gente sostiene che la musica fatta con la chitarra è morta. Ma tu sei qui per ricordare a loro (e noi) che questo strumento è ancora vitale...

«La chitarra non morirà mai. Mi sono allontanato dai virtuosismi chitarristi tanto tempo fa. Mi sono invece concentrato sul suono e ho esplorato nuovi territori con il supporto delle nuove tecnologie. Nonostante ciò mi piace ancora suonare in modo "tradizionale", anche se penso che il mio posto nel mondo della musica sia quello del compositore per chitarra e non così tanto quello dell'esecutore».

Da cosa trai ispirazione, oggi?

«Dal silenzio! E anche dalla musica che mi mandano le etichette con le quali collaboro (Touch e Editionsmego). Altrimenti ritorno alla classica e al jazz».

Ti piace esibirti in Svizzera?

«Sicuro! È un bellissimo paese. Mi è sempre piaciuto visitarlo».

I biglietti del concerto di Fennesz e Mogwai sono in prevendita su Biglietteria.ch.

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