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CANTONEGotthard, da Praga a Bellinzona nel nome del rock'n'roll

19.06.18 - 06:01
In attesa di vederli il 29 luglio sul palco a Bellinzona, nell'ambito di Castle On Air, ieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i Gotthard quasi al gran completo
FOTO MARTIN HAUSLER
Da sinistra Marc Lynn, Leo Leoni, Nic Maeder, Hena Habegger, Freddy Scherer.
Da sinistra Marc Lynn, Leo Leoni, Nic Maeder, Hena Habegger, Freddy Scherer.
Gotthard, da Praga a Bellinzona nel nome del rock'n'roll
In attesa di vederli il 29 luglio sul palco a Bellinzona, nell'ambito di Castle On Air, ieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i Gotthard quasi al gran completo

LUGANO - All’appello, negli studi Rsi di Lugano-Besso, mancava soltanto Hena (Habegger, il batterista), impegnato altrove a causa di un imprevisto dell’ultimo minuto.

Incontrare i Gotthard è come trovarsi al bar con dei vecchi amici. Si parla di rock, quello vero, quello autentico. Ma come sempre, c’è tempo anche per qualche risata, per qualche battuta. D’altra parte, Leo Leoni, Marc Lynn, Freddy Scherer e Nic Maeder, anche in questi termini, non si risparmiano affatto…

Ragazzi, siete impegnati in un tour acustico – il Defrosted II – che, dopo una serie di tappe, tra cui a Praga il 4 luglio in apertura degli Stones, tra poco più di un mese vi porterà a Bellinzona...

Marc: «Esibirci in “questa dimensione” nella corte di un castello - e, per di più, nella corte di Castelgrande - darà vita a un ambiente del tutto fuori dal comune. Si tratta di un tipo di performance, questo, inoltre, che favorisce l’interazione col pubblico...».

Non tutti i brani, nati con un vestito rock, si adattano a un contesto acustico...

Freddy: «Alcuni funzionano bene, altri meno. Proprio per questo motivo abbiamo iniziato a lavorare a una selezione già nel 2017, quando Leo ha stilato un primo elenco con una trentina di titoli. Ora nella setlist figurano 22 pezzi».

Raccontatemi dei nuovi arrangiamenti...

Marc: «Sul palco con noi, oltre a un percussionista e al nostro quartetto d’archi, i G Strings, vedrete due coristi. Due coristi che daranno un’impronta - talvolta un po’ più soul, talvolta un po’ più southern rock - alle canzoni. Un tocco, un’impronta, che si incastra perfettamente nei brani, soprattutto nelle ballate...».

Un’esperienza acustica era già stata documentata nell’album “D Frosted” (BMG, 1997) con Steve (Lee). Immagino che la setlist di questo tour si focalizzi sul repertorio più recente...

Leo: «Assolutamente sì. Una fetta importante dello show è legata alla seconda vita dei Gotthard, ossia ai brani composti con Nic. Alcuni classici, comunque, non mancano…».

I brani prettamente legati al primo periodo dei Gotthard, avremo comunque modo di ascoltarli in dimensione elettrica a Cevio due giorni prima, il 27 luglio, nell’ambito di Vallemaggia Magic Blues. Leo, in quel caso, ti vedremo sul palco con il tuo side-project, i CoreLeoni…

Leo: «In pratica, in un solo fine settimana ripercorrerò quasi tutta la storia della band...».

Tornando al Defrosted II Tour: state pensando di pubblicare un secondo “unplugged”?

Leo: «Questo è quanto abbiamo in programma...».

Uscirà a Natale?

Leo: «La tempistica non è ancora stata definita... Ciò che posso dirti è che finora abbiamo registrato tutte le tappe del tour… Poi, si vedrà…».

Come dicevamo poco fa, il 4 luglio questa tournée vi porterà a Praga. Quel giorno, in quella città, aprirete lo show dei Rolling Stones… Come ha preso forma l’ingaggio?

Leo: «Un promoter ceco ha contattato il nostro management. E questo immagino sia dovuto al grande lavoro che abbiamo fatto a quelle latitudini. In qualche modo, ora veniamo ripagati…».

Come vi sentite?

Leo: «Felici. Felici di essere parte di questo circo musicale. O meglio, parte di questo “Rock’n’Roll Circus”!».

 

 

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