Il rapper si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento per il suo disco DAMN. È la prima volta per un artista esterno ai generi classica e jazz
LOS ANGELES - A poco più di un anno - era il 14 aprile del 2017 - dalla la sua comparsa sugli scaffali, digitali e non, DAMN. di Kendrick Lamar si è aggiudicato un nuovo “marchio di qualità”, scrivendo una pagina del tutto inedita nella storia della musica rap. Il rapper di Compton è infatti il primo artista al di fuori dei panorami della musica classica e del jazz a potersi fregiare del Premio Pulitzer nella categoria musicale.
Descritto dalla giuria come una «virtuosistica collezione di brani, uniti dall’autenticità del suo gergo e dal suo dinamismo ritmico, che regala emozionanti vignette capaci di fotografare la complessità della realtà afroamericana moderna», il quarto album di Lamar si era già portato a casa la statuetta per il miglior disco rap dell’anno agli ultimi Grammy Awards - battendo la concorrenza agguerrita di pesi massimi come Jay-Z e perle moderne del genere quali Laila’s Wisdom e Flower Boy - mancando però di colpire il “bersaglio grosso”, sconfitto dai numeri inarrivabili di Bruno Mars.
L'ennesimo trofeo in vetrina e l'ennesimo passo, e con ogni probabilità non l’ultimo, per quella che sembra sempre più una carriera da predestinato.
Congratulations to @kendricklamar, @dangerookipawaa and @Interscope! #Pulitzer pic.twitter.com/fFQBYnoW9F
— The Pulitzer Prizes (@PulitzerPrizes) 16 aprile 2018