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«Eccomi, pronta a partire verso nuove direzioni»

CANTONE«Eccomi, pronta a partire verso nuove direzioni»

03.04.18 - 06:01
Abbiamo incontrato Annalisa poco prima che si esibisse negli studi Rsi di Lugano-Besso nell’ambito degli showcase di Rete Uno
Foto RSI
«Eccomi, pronta a partire verso nuove direzioni»
Abbiamo incontrato Annalisa poco prima che si esibisse negli studi Rsi di Lugano-Besso nell’ambito degli showcase di Rete Uno

LUGANO - Reduce da un ottimo terzo posto al Festival di Sanremo con “Il mondo prima di te” e dalla realizzazione del suo sesto album - “Bye Bye” -, mercoledì scorso la giovane cantante savonese, carica di energia elettropop e positività, è tornata alle nostre latitudini, forte delle tredici canzoni raccolte all’interno del nuovo disco.

Annalisa, come è venuto alla luce il brano che quest’anno hai portato all’Ariston?

«“Il mondo prima di te” è nato nel corso di una “writing session” con altri due autori - Alessandro Raina e Davide Simonetta -, dopo avere lavorato a un’altra canzone che, alla fine, però, non è finita nel disco. Inizialmente, ha preso forma il riff di piano e, subito dopo, la melodia che, devo dire, è venuta fuori in un attimo. Successivamente è toccato al testo: non mi è servito molto tempo per pensare a cosa dire, è stato tutto molto veloce, immediato, naturale».

Vuoi entrare nel dettaglio dei versi, delle strofe?

«Scrivo di ciò che provo. Scrivo di ciò che vivo. Le cose finiscono e, in modo naturale, si cambia, si cresce...».

Che vuoi dire del titolo dell’album, “Bye Bye”?

«Il tema centrale del disco è il cambiamento, l’evoluzione, la rinascita. “Bye Bye” è il saluto a ciò che è stato, a tutte le esperienze che ho fatto - comprese quelle che mi hanno portato a soffrire -, agli errori, perché, comunque, mi hanno condotto fino qui. Parlo di un saluto grato, da cui nello stesso tempo trasuda anche il desiderio di partire verso una direzione nuova...».

«Lasciare tutto e partire» è il verso che apre il disco: quante volte ti è capitato?

«Varie volte e per vari motivi. Banalissimi, tra l’altro. Ho fatto i bagagli, ad esempio, quando sono andata via di casa dei miei (a Savona, ndr) per trasferirmi a Torino e frequentare l’università: ero impaziente di crescere, ma quello che sembrava un traguardo era invece solo l’inizio, la partenza, di qualcosa di molto più difficile».

Quali sono le maggiori influenze musicali confluite all’interno dell’album?

«Sicuramente il grande pop ed elettropop americano e inglese: elementi, questi, che, in sede di produzione, Michele Canova Iorfida è stato bravissimo a soppesare…».

“Bye Bye” è stato pubblicato anche in vinile. Che rapporto hai con questo formato?

«Adoro ascoltare musica in vinile e amo collezionare dischi. Non dovrei dirlo, ma preferisco il disco al cd. Ho avuto la fortuna di ritrovarmene in casa già tanti, e questo grazie a mio zio e a mia madre: ora sono io a continuare la tradizione di famiglia…».

 

 

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