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CANTONELa poetica di Marko Miladinovic in un cortometraggio

26.03.18 - 06:01
S'intitola ZWIRRSCHENWARRZUG! ed è stato girato a Lugano in collaborazione con l'artista multimediale Han Sessions
La poetica di Marko Miladinovic in un cortometraggio
S'intitola ZWIRRSCHENWARRZUG! ed è stato girato a Lugano in collaborazione con l'artista multimediale Han Sessions

LUGANO - È stato girato a Lugano ed è «il grido di dolore di un poeta che fugge dai suoi creditori e si rompe l'unghia». È ZWIRRSCHENWARRZUG!, cortometraggio realizzato dal poeta Marko Miladinovic e dall'artista digitale Han Sessions.

Protagonista dell'opera è lui, Miladinovic, personaggio poliedrico e molto conosciuto in Ticino grazie ai vari progetti di cui si occupa: è poeta, artista, paroliere, presentatore e mediatore di eventi culturali. Cura e organizza il Ticino Poetry Slam. Ha pubblicato due dischi a nome Fedora Saura. È inventore del kit di sovravivenza etico-estetica. Crea opere d'arte e fa mostre, performance e
interventi di poesia totale, urpoesia o stand-up poetry, con happening, jingles, gags e sketches intorno ai temi della morale, della sessualità, dei valori e supersulteriori. Suoi testi sono presenti in antologie poetiche e di racconti, riviste e sul web. La sua opera prima si chiama "L'umanità gentile" (Miraggi Edizioni, Torino 2017).

Da dove nasce l'idea di questo, come possiamo chiamarlo, "corto poetico"?

«Dal piacere per il cinema, dal desiderio di manifestare in immagine e movimento la mia poiesis, e dal poterlo fare insieme all'amico e artista luganese Han Sessions».

Hai creato questo video per un evento specifico?

«Ho preso un concorso inglese di videopoesia come pretesto per cominciare. Il lavoro di ripresa e montaggio si è però prolungato e così ho saltato le scadenze».

Chi ti ha aiutato nella realizzazione?

«L'artista Han Sessions per riprese e montaggio; i Warriors L. Schoch, G. Hugo e la sua controfigura, il musicista Flavio Calaon, per il ruolo degli attori-scagnozzi; e il Guglielmo Tell di Vincenzo Vela come simulacro; e la Legge Giovani».

Pare che la realizzazione della scena in cui getti un manichino da un palazzo sia stata abbastanza avventurosa...

«Avventurosa quanto breve. E chi l'ha detto che è un manichino? Le dirò, dopo la recente proiezione di Medea al Cinema Lux di Massagno, uno spettatore mi ha detto “è più bella la caduta del suo manichino che quella di Glauce”».

Sarà magari il primo di una serie?

«Proprio così. Seguirà “ALTRE ARTI PER ALTRI ARTI!”. Un quid tra Eating Ice Cream di Kaufman glitterato con frullatore per natura saurica e seduttori-seduttrici sovrasensuali a mo' di Passionnément di
Gherasim ma con un esprit de fruits tanto ghiotto da far venire i crampi».

È stato un marzo molto intenso per te: la primavera ti vedrà protagonista di parecchi altri eventi?

«L'11 aprile mi attende “Che Babilonia!” al Museo Vela di Ligornetto, presenterò una serata di letture poetiche in lingua; tappa a Padova il 14 per la rassegna della poetessa Giovanna Frene, per la presentazione de "L'umanità gentile" (Miraggi Edizioni) e "La dottorina della gentilezza" (Josef Weiss Private Press); il 19 allo Spazio Morel di Lugano condurrò la finalissima del Ticino Poetry Slam; segue un piccolo tour totale in Toscana che comincia a Pisa il 26 e si conclude a Firenze il 29. Poi vien maggio: il 3 maggio Ticino Poetry Slam a Chiassoletteraria; il 6 a Madrid ospite dell'evento ArtBanchel; dal 10 al 13 maggio invece parteciperò alle Giornate letterarie di Soletta. E poi ancora Lugano, Milano le Marche, e sarò di ritorno per Poestate. E così via. Non ho tempo per andar di fretta».

Video su: markomiladinovic.ch/live/

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