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I "70 kg di disco" di Mr. Gru

CANTONEI "70 kg di disco" di Mr. Gru

30.11.17 - 06:01
Esce oggi il nuovo album del rapper bellinzonese. Abbiamo parlato con lui di parole, di musica e come la parola "Tio" può finire nel testo di una canzone...
Tio.ch / 20 Minuti
I "70 kg di disco" di Mr. Gru
Esce oggi il nuovo album del rapper bellinzonese. Abbiamo parlato con lui di parole, di musica e come la parola "Tio" può finire nel testo di una canzone...

LUGANO - È in vendita da oggi "70 kg di disco", il nuovo album di Mr. Gru. Nei giorni scorsi è passato a trovarci in redazione e con lui abbiamo parlato delle sue nuove canzoni, di come s'inserisce questo disco nel suo cammino artistico e di parecchio altro.

Prima di tutto, perché hai scelto d’intitolare l’album “70 kg di disco”?

«Nasce da un’espressione autoironica sulle dimensioni del mio naso (ride, ndr). In una intro dico: “70 chili di naso grosso…”. Da allora, per qualsiasi cosa bella e forte, uso il termine “70 kg di…”».

L’album fa parte di un tuo percorso di crescita, musicale ma non solo.

«È la prova di una trasformazione musicale, credo di aver aumentato molto il livello nell’ultimo anno. Ogni anno, succede, ma in questo in modo particolare. Anche grazie a una dritta tecnica di Step One, sulla metrica: prima ero una specie di “jazzista del rap”. Il disco arriva dopo un cambiamento drastico: mi sono lasciato con la ragazza che avevo da tanto tempo e ho iniziato ad ammazzarmi di palestra. La trasformazione è stata anche fisica: ho preso 10 chili di massa...».

Apri il disco dicendo “Benvenuti nella mia cucina”: un musicista deve essere come un cuoco, capace di bilanciare ingredienti e sapori con maestria?

«Esatto. Per me una canzone deve essere una ricetta con un perfetto equilibrio, che nel mio caso è composta al 25% da contenuto, al 25% dall’interpretazione, al 25% dal flow e per il quarto restante dalla metrica. Così facendo è garantito un piatto gourmet. Poi ci sono quelle per palati raffinati: 100% flow e 0% contenuto».

Nei tuoi testi parli di un’infinita di temi, ma ce n’è uno che ami affrontare più di altri?

«Le canzoni che sono finite nel disco fanno parte di un blocco di 20/30 brani. Quelle prescelte sono fortemente autobiografiche: parlano di amore ma anche di sensazioni, di attacchi di panico… Tante poi sono motivazionali: in esse dico che ”devi spingere ogni volta più forte”».

Hai detto che il disco è nato da un lavoro di scrematura: quali criteri hai seguito per selezionare un brano ed escluderne un altro?

«Altro che scrematura, la vera difficoltà è stata di non buttarle tutte… Sono molto esigente e non sono mai contento. Si cerca sempre di fare il disco perfetto, sarà per il prossimo».

Potremmo definire i tuoi testi politicamente scorretti: questo è un requisito essenziale, oggi come ieri, nel rap?

«È uno stratagemma per colpire, per lasciare il segno. Una canzone d’amore positiva mi annoierebbe, preferisco toccare temi sgradevoli».

Chi ti piace di più tra gli artisti di lingua italiana?

«In assoluto MadMan, ma anche Hegokid che trovo un artista completo. Per tornare agli ingredienti della ricetta precedente, lui ha il 25% di tutto».

Quali sono, invece, i tuoi punti di riferimento a livello internazionale?

«In ordine d’importanza Eminem, Yelawolf, Kendrick Lamar e Kanye West».

Cosa pensi della scena rap ticinese?

«Nel disco ci sono Nico e Step One, solo loro. Mah, mi sembra che la scena ticinese sia una po’ scomparsa… Stanno arrivando i nuovi giovani e hanno molto da imparare. Io sono giovane, ho 25 anni ma sono attivo ormai da 10 anni, la mia gavetta l’ho fatta. L’importante per loro è avere voglia di fare».

Qual è l’ultimo album che hai comprato?

«”Trial by Fire” di Yelawolf».

Dove si possono trovare questi “70 kg di disco”?

«Negli store online, in streaming, ma anche sul mio sito mrgru.ch: ordini la copia fisica a 5 franchi e te la spedisco a casa».

Cosa ti attende nei prossimi mesi?

«Parteciperò alla Winter Session di Palco ai Giovani. Con me ci sarà la mia crew e il fidato Dj Lex-a. Ho appena pubblicato un video, ma non sarà l'ultimo».

In “Pronto” ci onori di una citazione: «Il mio cervello è rovinato dico io / questo pezzo non lo mettono su Tio / però prometti che lo metti al funerale mio...»

(ride, ndr) «Beh, c’erano poche rime con quella parola!».

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