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CANTONEMarco, un corto per guardare il presente con occhi diversi

24.11.17 - 06:01
Domani alle 13.30 sarà proiettato fuori concorso a Castellinaria (Espocentro Bellinzona) il cortometraggio autoprodotto “Alienato è l'uomo schiavo del presente”
Marco, un corto per guardare il presente con occhi diversi
Domani alle 13.30 sarà proiettato fuori concorso a Castellinaria (Espocentro Bellinzona) il cortometraggio autoprodotto “Alienato è l'uomo schiavo del presente”

BELLINZONA - Una pellicola di sei minuti diretta da Luigi Donato e prodotta da Three Castles Productions di Bellinzona, che vede come unico interprete il giovane attore ticinese Marco Capodieci. «Un corto - dice Marco - che mi ha regalato bellissime emozioni».

Marco, la pellicola porta un titolo singolare, curioso… Vuoi approfondire?

«Il titolo, lungo, in contrasto con la durata del film, vuole riassumere ciò che la nostra società sta “tecnologicamente” vivendo. Bambini, ragazzi, adulti... Tutti, persino i miei genitori, sono ormai stati “catturati” da questa era digitale... C'è una via d'uscita?».

Tu sei l’unico interprete. Cosa vuoi dirmi del tuo personaggio?

«Il regista un giorno mi ha chiamato, chiedendomi: “Te la sentiresti di camminare su un fiume?”. La mia risposta è stata “Gesù, aiuto!”,  ma ho subito accettato la sfida. In effetti, in pieno inverno, a cinque gradi sotto zero, ho potuto camminare realmente su un fiume ghiacciato. Sentire lo scricchiolio del ghiaccio sotto gli scarponi è stata una sensazione d’altri tempi… Un suono della natura, come tanti altri, che mi ha riportato a vivere, a guardare e a sentire il presente in maniera diversa».

Raccontami di te ora…

«Sono nato e cresciuto a Balerna, ma il desiderio di vivere il sogno di diventare attore mi ha portato in giro per il mondo. Dopo essermi diplomato all'Accademia Internazionale dell'Attore di Roma (ora Istituto Teatrale Europeo, ndr), ho frequentato diversi workshop di recitazione, teatro e cinema in Italia, così come a Londra, a Los Angeles e in Australia».

Chi sono i tuoi attori di riferimento?

«Di tanto in tanto penso a lui con infinito amore: Robin Williams. Ricordo che scoppiai in lacrime quando partì per sempre per il suo “mondo dei sogni”. Mi ha lasciato un ricordo indelebile e “marziano”. Il suo “giocare” mi ha sempre affascinato. E come non citare, nel contempo, Andy Garcia, il mio “gemello” con qualche anno in più?».

Non credo sia facile vivere di cinema e di teatro in Ticino: cosa vuoi dirmi al riguardo?

«Oggi sono un attore professionista in piena attività lavorativa, sia a teatro - con miei progetti oppure con la Compagnia del Teatro Paravento di Locarno -  sia al cinema: a Natale, ad esempio, sarò sul grande schermo in “Frontaliers - Disaster”, nel ruolo di Sud Maidù. Recentemente, inoltre, ho preso parte al videoclip musicale “The Storm” dei Tipsy Road, così come a spot pubblicitari di aziende del cantone.  Con questo mestiere non è comunque sempre facile affrontare la vita quotidiana, e questo lo sanno bene anche i miei genitori: senza il loro amore, io non potrei vivere il mio per il cinema. Nei momenti in cui il telefono non squilla, o non arrivano e-mail per un ingaggio, cerco di affrontare il momento con estrema calma e riflessione, positività e forza d'animo. La speranza è sempre l’ultima a morire: tant’è vero che nella seconda stagione de “La mafia uccide solo d’estate”, in onda a breve su Rai Uno, mi vedrete impegnato in un piccolo ruolo...».

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

«Custodito e avvolto in una pellicola 35 mm, nel cassetto c’è un ruolo da protagonista in un film di livello internazionale… Ma senza dimenticare il mio spirito umile, così come la passione per questo lavoro straordinario…».

 

 

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