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ITALIAPatty Pravo: «Sei vuoi essere libera devi pagare. Pago ma...»

15.11.17 - 10:37
La cantante si racconta nel libro in cui ripercorre la sua storia
Patty Pravo: «Sei vuoi essere libera devi pagare. Pago ma...»
La cantante si racconta nel libro in cui ripercorre la sua storia

ROMA - La libertà di essere fino in fondo se stessa. Patty Pravo ci racconta questo nel libro in cui ripercorre la sua storia, "La cambio io la vita che..." (Einaudi), con al centro una piccola scelta di foto in bianco e nero e a colori, che a poche settimane dall'uscita è già alla prima ristampa.

«Sei vuoi essere libera devi pagare. Pago ma anche ricevo e tanto» dice Patty Pravo, nome d'arte di Nicoletta Strambelli, in un affollatissimo incontro a Roma dove persone di tutte le età, fra cui tanti giovani, aspettano pazienti in una lunga fila, una dedica sul libro.

Nata nel '48, l'anno della nostra Costituzione, Nicoletta Strambelli ha avuto la fortuna di crescere con una nonna, la prima a tenerla fra le braccia alla sua nascita, che non ha ostacolato il suo spirito libero. Così, piccola ribelle, quando si è tagliata da sola i capelli e il vestitino blu delle brave bambine, non ha ricevuto rimproveri dai nonni, che anzi sono scoppiati a ridere. E lo stesso è accaduto quando adolescente ha fatto per la prima volta l'amore in un campo coperto di neve. La nonna ha capito che era arrivato il momento di portarla da un bravo medico che ha fatto arrivare dall'America la pillola anticoncezionale, all'epoca non ancora venduta in Italia, che Nicoletta avrebbe poi usato tutta la vita.

Ed è proprio questa eccezionale nonna paterna, veneziana, alla quale la ha affidata alla nascita la madre giovanissima, la figura centrale del libro. «Credo che di donne come lei, al mondo, ne nasca una su dieci milioni. Io ho avuto la fortuna di essere sua nipote. Lei è sempre stata dalla mia parte se capiva che per me era una questione importante. Anche se questo voleva dire andare contro tutto e tutti» racconta Patty Pravo. Forte anche il legame con il nonno che fumava «quelle sigarette che ricordavano i Baci Perugina, con il pacchetto azzurro e sopra le stelle» che muore quando lei è da sola a Venezia lasciandole nel cuore un macigno ma anche la spinta a guardare avanti. E Patty parte per Londra.

Grandi, in questa vita eccezionale percorsa con naturalezza, sono la forza e la bellezza delle radici veneziane di Nicoletta Strambelli. «Così tante cose del mio carattere, del mio modo di vedere il mondo, sono legate agli anni di Venezia... Io non sarei quella che sono, se non fossi nata e cresciuta lì» dice.

Il libro è pieno di aneddoti ed episodi divertenti e affascinanti, come l'incontro alla Zattere con Ezra Pound che non dice una parola, eppure nel suo silenzio «comunicava più di chiunque altro. Potevo quasi leggere ciò a cui stava pensando» spiega la Pravo. Ma c'è anche l'amata Roma della ragazza del Piper, ora «piena di brutture, ma noi siamo ancora belli e felici di stare qui» sottolinea.

'La cambio io la vita che...' ci mostra la parte meno conosciuta di Nicoletta Strambelli, quella della vita prima dei riflettori, che è forse la più interessante. Ma con stile semplice e diretto racconta anche il percorso iniziato nei favolosi anni Sessanta dalla cantante e diva che ha venduto 110 milioni di dischi, che ha vissuto in tutto il mondo, cantato in otto lingue, sbancato in Cina e che ha amato e sposato molti uomini. Che ha attratto artisti e musicisti come Leo Ferré, Vinicius de Moraes, Lucio Fontana, Tano Festa e Mario Schifano, che con Mick Jagger va a fare shopping in incognito e con Jimi Hendrix passa una notte romana su una Cinquecento avvolta in una nuvola di fumo. Che Vittorio De Sica "vuole nel film 'Il giardino dei Finzi Contini', "ma io ero in giro per il mondo" dice. Che nel '68 canta "La bambola" ma senza intenti politici: «la politica si fa bene o lasciamo perdere» sottolinea. Che ha dormito ovunque, anche a Rebibbia "dove ho incontrato persone meravigliose e sono stata benissimo" racconta. Che è diventata un mito e dice di se stessa: «Sono la persona più normale che conosco».

«Se fossi ammalata, vado sul palco e guarisco. Il palcoscenico è la vita. Ricevi talmente tanto amore che è una felicità. Non so se è una preghiera, è qualcosa di più» racconta Patty Pravo che ama tutti gli animali e ha una passione per i cammelli e il deserto, dove presto vuole tornare, e parla con i gabbiani. «So cantare come loro e alla sera vengono sulla mia terrazza». E annuncia «tra qualche mese una sorpresa».

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