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CANTONECon i suoi genitali solleva fino a 160 chili

12.09.17 - 06:01
Niente volgarità dietro alla tecnica del 49enne G.C. Il suo è un percorso mentale: «Così ho imparato a gestire le emozioni»
Con i suoi genitali solleva fino a 160 chili
Niente volgarità dietro alla tecnica del 49enne G.C. Il suo è un percorso mentale: «Così ho imparato a gestire le emozioni»

LUGANO – È l’uomo che solleva quintali con il pene. Di per sé il singolare “hobby” di G.C. (*), 49enne luganese, di professione massaggiatore, può sembrare assurdo. Inopportuno. Semplicemente fuori di testa. Con i suoi genitali, G. arriva a sollevare pesi fino a 160 chili. Nel 2015 era stato pure in televisione, al programma italiano Tu si que vales, dove era stato sonoramente bocciato. «Non sono stato capito – ricorda –. La maggior parte degli occidentali non capisce».

G.C., qualcuno vedendola all’opera potrebbe dubitare della sua salute mentale. Come è arrivato a questa pratica?

«Lo so, la mia attività è vista come un fenomeno da baraccone. In realtà io mi ispiro ad antiche tecniche asiatiche. Ho imparato quest’arte nella provincia di Taiwan e ad Hong Kong. Agli inizi degli anni ’90 vidi in televisione un cinese che, a un festival di arti marziali, trascinava con i genitali un furgone pieno di gente. Percepii che dietro a quella scena cruda si celava un segreto alchemico. Volevo saperne di più. Pochi mesi dopo, incontrai il cinese dai genitali di acciaio».

Qual è la sua tecnica?

«Mi baso sul concetto di fuoco sacro. Quel fuoco che ognuno di noi produce nel centro dello stomaco, nella zona chiamata Dan Tian. Lì si accumulano tutte le nostre sensazioni. La passione, la rabbia. Con l’esperienza, impari a non ragionare più con la mente, ma con il Dan Tian. Ed è proprio concentrandomi sul Dan Tian che riesco ad alzare questi pesi con i genitali. È un processo che ti fa lavorare sulla consapevolezza. Hai il controllo del microcosmo, ma allo stesso tempo anche del macrocosmo».

A cosa le serve, nella vita quotidiana, praticare questa attività?

«Ho imparato a farmi scivolare le negatività addosso, a gestire le emozioni. Le preoccupazioni non mi colpiscono più. Non ho più paura del futuro. Tutto deriva dalla capacità di gestire la propria energia interna. Con il tempo, ho imparato a trovare il giusto equilibrio».

Perché ha deciso di sollevare pesi proprio con i genitali e non con un’altra parte del corpo?

«Perché è quella più esposta. Con la quale non si può barare. Alcuni la vedono come una volgarità. Ma il sesso non centra nulla. Il pene, in questo caso, è semplicemente un’estremità del mio corpo. E basta. I limiti che ci poniamo sono spesso mentali. Io tento di andare oltre. Lo faccio, soprattutto, per me. Non ho mai cercato neanche i riflettori. Non ci tengo particolarmente a fare sapere quello che faccio. Anche in famiglia sono stato spesso incompreso. Il mio è un percorso».

Chiunque potrebbe fare ciò che fa Lei?

«Sì. L’essere umano ha nel corpo una forza enorme, che spesso è inutilizzata. Cinesi e indiani hanno un bagaglio di segreti micidiali. Noi occidentali facciamo fatica a parlare di spiritualità e di forze mentali. Pensiamo sempre che siano cavolate. Siamo legati al concreto. Quello che faccio io, lo può fare chiunque con qualche anno di pratica. Non sono un extraterrestre».

(*) nome noto alla redazione.

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