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"Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", «un disco rivoluzionario»

CANTONE"Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", «un disco rivoluzionario»

01.06.17 - 06:01
L'album più famoso della storia del rock compie 50 anni: li porta male o il suo messaggio è ancora attuale? Lo abbiamo chiesto a Rocco Cappa, che con i Nowhere Land suona e conosce a fondo i Beatles
Tio.ch / 20Minuti
"Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", «un disco rivoluzionario»
L'album più famoso della storia del rock compie 50 anni: li porta male o il suo messaggio è ancora attuale? Lo abbiamo chiesto a Rocco Cappa, che con i Nowhere Land suona e conosce a fondo i Beatles

LUGANO - Pochi album della storia della musica sono così facilmente riconoscibili e identificabili come quelli dei Beatles. Ce n'è uno, in particolare, che tutti (anche se non hanno ascoltato) hanno visto almeno una volta in un negozio o nella collezione di un amico: "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band". L'album, il più maestoso mai pubblicato dai Fab Four, fu pubblicato nel Regno Unito 50 anni fa, il 1° giugno 1967. Ne abbiamo parlato con Rocco Cappa, che con i Nowhere Land porta sui palcoscenici del Ticino (e non solo) l'epopea dei Beatles.

Cosa rende "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" uno degli album migliori di sempre?

«Sono molti i motivi, a partire da quella copertina rivoluzionaria con una grafica mai usata prima per un disco. Era piena di colori, sorprendente, e tutti (o quasi) quei personaggi ritratti nel 1967 erano immediatamente riconoscibili. Il colpo d'occhio è stato molto importante per il successo di questo disco. Inoltre è stato uno dei primissimi album che si poteva aprire, e con i testi delle canzoni stampati all'interno. Fu una vera rivoluzione di marketing. Poi quei suoni, tra sintetizzatori sitar e mellotron. La parola che meglio definisce "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" è "rivoluzionario"».

I Beatles cosa sono riusciti a mettere in questo disco, che altri non hanno?

«Se nella scaletta fossero stati inseriti brani come "Penny Lane" e "Strawberry Fields Forever" sarebbe stato sicuramente un disco diverso. Qui i Beatles maneggiano alla grande il pop sinfonico che poi gradualmente accantonano. Ci sono i rumori presi dalla strada, come il gallo di "Good Morning Good Morning" registrato dal vivo da un tecnico del suono. È evidente l'influenza di quanto fatto, ad esempio, dai Beach Boys. È la sublimazione di una dimensione artigianale. Basti pensare cosa i Beatles, George Martin e Geoff Emerick sono riusciti a fare con gli impianti di registrazione di quell'epoca».

Quale dei brani è il tuo preferito, e perché?

«La prima volta che l'ho sentito quella che mi ha colpito di più è stata "Lovely Rita". Con il passare del tempo mi sono piaciute quasi tutte. Quella che apprezzo un poco meno delle altre è "Within You Without You"».

Come è invecchiato "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band"?

«È un album ancora ascoltabilissimo per i giovani. Ha talmente tanti suoni e atmosfere particolari che lo rendono senza età. Prendi ad esempio "Being for the Benefit of Mr Kite!": Lennon diceva che "si sentiva il profumo dello zucchero filato", ed è davvero così. Senza dimenticare un brano come "Lucy in the Sky with Diamonds", che è diventato l'emblema della musica psichedelica».

Quale eredità ha lasciato alla musica contemporanea?

«Per l'epoca era un album talmente sofisticato che chi ha tentato di emularlo ne è uscito con le ossa rotte. Con questo disco i Beatles hanno dimostrato che si poteva osare di più in studio, con l'uso di nuovi strumenti come i sintetizzatori, nastri mandati al contrario eccetera. Ha fornito un sacco di spunti ai musicisti mentre il pubblico, che magari all'inizio è rimasto spiazzato, ha poi cambiato idea. Lo testimoniano le vendite straordinarie».

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