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CANTONE«Il Ticino è ricco di storie che aspettano di essere raccontate»

19.04.17 - 06:01
Parola dello scrittore luganese Mattia Bertoldi che ha da poco pubblicato un romanzo ambientato a Vezia e con una protagonista molto speciale
MB/tre60
«Il Ticino è ricco di storie che aspettano di essere raccontate»
Parola dello scrittore luganese Mattia Bertoldi che ha da poco pubblicato un romanzo ambientato a Vezia e con una protagonista molto speciale

LUGANO - Una ragazza speciale con un occhio bianco come una perla, un padre che non parla più e un grandissimo segreto, sullo sfondo il paese di Vezia. Sono questi gli elementi alla base della ricetta del romanzo “Le cose belle che vorrai ricordare” del giovane scrittore luganese Mattia Bertoldi ed edito da tre60.

Da dove parte tutto quanto? Qual'è l'idea che ha scatenato la creazione di questo libro?

Diciamo che la storia affonda le radici nei miei ricordi d'infanzia che ho trascorso appunto a Vezia. Il vero motore di tutto però è un incontro che ho avuto mentre raccontavo al grotto di famiglia. Proprio lì ho conosciuto una ragazza adolescente che aveva un occhio opaco e cieco. Da lei ho preso spunto per raccontare la storia atipica di una ragazza che si trova a crescere, con grinta, con un handicap di questo tipo.

Qualche punto di riferimento letterario in particolare?

Letterario sì, ma anche cinematografico. In quel periodo per motivi di lavoro – una supplenza alle medie – mi sono trovato a propinare alcune volte un film in Dvd ai miei allievi (ride). Era “Big Fish” di Tim Burton. Da lì ho preso quella componente di scoperta del genitore da cresciuti: quando si capisce che anche loro sono esseri umani tridimensionali, con tutti i loro difetti.

L'ambientazione local, soprattutto fra gli scrittori nostrani va parecchio. C'è del calcolo oppure altro?

Ho sempre pensato che ambientare una storia in un posto specifico rischiasse di penalizzare chi quel luogo non lo conosce. Con il tempo però ho cambiato idea. Ritengo che la realtà locale sia importante, i temi e le storie sono legate ai luoghi. Quando questi luoghi sono vicini a te, la scrittura che ne viene fuori è più onesta. È appartenenza al territorio ma anche voglia di ringraziarlo, diciamo. Anche in Ticino – per quanto piccolo sia – ce ne sono tante che aspettano di essere raccontate, basta andarle a cercare.

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