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CANTONESul palco per Lillian Boutté, ambasciatrice del sorriso

05.04.17 - 06:01
Un concerto e un cd in edizione limitata per celebrare e sostenere l'artista di New Orleans (ma un po' ticinese) in un momento difficile
Sul palco per Lillian Boutté, ambasciatrice del sorriso
Un concerto e un cd in edizione limitata per celebrare e sostenere l'artista di New Orleans (ma un po' ticinese) in un momento difficile

ASCONA - Nata e cresciuta in Louisiana ma ticinese, anzi asconese, d'adozione. Lillian Boutté, 67 anni, musicista, filantropa e ambasciatrice di New Orleans nel mondo aveva trovato un pizzico di casa anche nel nostro soleggiato cantone. Fra festival – soprattutto JazzAscona – e vari concerti benefici, la cantante ha infatti portato volentieri soul, jazz e gospel sui nostri palchi.

Dopo una vita on the road però è tempo di ritornare a casa e alla cure dei propri cari, il motivo è purtroppo legato alla salute: Lillian soffre di Alzheimer e necessità di assistenza costante. Per sostenere lei e la sua famiglia in questo momento difficile Nicolas Gillet, JazzAscona e il Jazz Cat Club hanno deciso... per la musica: un disco benefico in edizione limitata “You've gotta love Lil!” e una serata live al Teatro del gatto questo giovedì 6 aprile.

L'amicizia fra Gillet e Lillian è di quelle di lunga data come ci racconta lo stesso interessato: «Risale addirittura agli anni '80, è una storia abbastanza rocambolesca che parte dalle Hawaii e passa attraverso mio papà e il musicista David Paquette», spiega, «con gli anni diciamo che mi ha un po' adottato, la prima volta che sono andato a New Orleans lei e tutta la famiglia Boutté mi hanno fatto da guida per scoprire la città».

Viaggi in Louisiana che il direttore artistico di JazzAscona compie con frequenza per lavoro ma anche per affetto: «Di recente sono andato a farle visita e purtoppo la malattia era progredita, faticava a riconoscermi. L'anno scorso al festival si era esibita e faceva fatica a ricordarsi le parole dei pezzi, ma il senso della melodia e il “feel” erano sempre i suoi».

Dopo l'uragano Katrina, Lillian si è mobilitata in prima persona e è stata madrina per la raccolta fondi in Europa: «Abbiamo girato il Continente», ricorda Gillet, «si è data alla causa al 100%. È sempre stata una donna solare, dal sorriso contagioso e l'abbraccio pronto».

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