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CANTONESchneebeli: «Solo, il mio sogno a sei corde»

31.01.17 - 06:00
Il chitarrista ticinese Sandro Schneebeli racconta il suo nuovo album, “Solo”.
Foto Alexander Zveiger
Sandro Schneebeli.
Sandro Schneebeli.
Schneebeli: «Solo, il mio sogno a sei corde»
Il chitarrista ticinese Sandro Schneebeli racconta il suo nuovo album, “Solo”.

BEDIGLIORA - Dopo un numero indefinito di collaborazioni messe a punto in quasi due decenni di attività - che, tra l’altro, lo hanno portato a viaggiare attraverso tutti i continenti -, Schneebeli ha da poco realizzato «un vecchio sogno», ossia «dare alla luce un album da solista».

Munito di chitarra classica e acustica, avvalendosi, nel contempo, di loop e ausili meccanici, il musicista ha lavorato su sedici composizioni. Composizioni all’interno delle quali ha amalgamato alla perfezione qualsiasi sonorità che porta con sé… Che porta con sé nel pesante bagaglio di esploratore di suoni e del mondo... Suoni che, in questo caso, appartengono, in primis, alla musica mediterranea, così come alla musica africana, e che Schneebeli ha modulato attraverso un linguaggio jazzistico, aggregando la giusta dose di improvvisazione a ognuna delle tracce contenute nel disco...

Sandro, perché la scelta di mettere a punto un disco “in solitaria”?

«Per una ricerca interiore: in qualche modo riesco a esprimere meglio il mio  “sentire”. Ciò che suono durante i concerti da solista è una miscela di emozioni, di espressioni e di tecnica. Il mio tentativo di comunicare con il pubblico, accompagnandolo in un viaggio musicale, si concretizza soltanto attraverso questa formula».

Raccontami come hai lavorato alle composizioni...

«Nel momento in cui sento la necessità, ho la fortuna di poter staccare la spina, partire per una meta lontana e creare musica. Ti dico questo perché parte dei brani contenuti nell’album sono nati durante lunghi soggiorni all’estero. In pratica, per me, è come partire con una valigia vuota e tornare dopo averla riempita di spezie del Paese che ho visitato. Poi, quando ne ho bisogno, quelle spezie le recupero e, una a una, le mescolo a quelle che ho dentro casa, per poi farle gustare a coloro che mi stanno intorno...».

Nell’immagine di copertina ti vediamo ammirare il tuo strumento: cos’è per te la chitarra?

«È come l’arco per un arciere: l’arco è la chitarra, la freccia è la musica che, spero, vada a colpire il cuore dell’ascoltatore...».

So che pochi giorni fa hai presentato il disco al Jazz Cat Club di Ascona… Quando la prima data nel Sottoceneri?

«È in programma il 17 febbraio, tra le mura del Nuovo Studio Foce di Lugano. E sarà uno show che il pubblico, se lo desidera, potrà anche godersi disteso su una sdraio, gustando, per di più, un ottimo prosecco di benvenuto...».

 

 

 

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