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SVIZZERA/CANTONEChristian Zatta, “in transito” tra prog e jazz

17.01.17 - 06:00
È stato pubblicato in questi giorni “Shifting Minds”, il primo album del giovane chitarrista ticinese Christian Zatta
Christian Zatta, “in transito” tra prog e jazz
È stato pubblicato in questi giorni “Shifting Minds”, il primo album del giovane chitarrista ticinese Christian Zatta

LUCERNA-LUGANO - Conosciamo bene Christian, in particolare per i virtuosismi alla sei corde che ascoltiamo nelle produzioni dei Tipsy Road. E ora, parallelamente alla sua attività nella band hard-prog, con tre compagni d'avventura incontrati all'Hochschule di Lucerna, ha dato alla luce il suo primo album da solista: un concept interamente strumentale, suddiviso in nove tracce, in perfetto equilibrio tra progressive rock e jazz, nutrite da numerosi istanti di pura improvvisazione. Ammaliante sotto ogni aspetto, il disco è stato pubblicato nei vari digital store e in cd.

Christian, raccontami la nascita del progetto...

«Tutto è incominciato alla facoltà Jazz dell’Hochschule di Lucerna, dove attualmente studio, poco più di un anno fa. Per il bachelor dovevo dare vita a una band e scrivere delle composizioni che mi rappresentassero artisticamente. Dopo aver messo a punto i primi brani ho chiesto a tre   amici e compagni di prendere parte al progetto: Florian Bolliger (basso), Nicolas Struchen (batteria) e Alessandro Fiore (tastiere)».

Perché la scelta di un concept album, in tempi in cui la musica - purtroppo, direi - è sempre più liquida?

«Sono sempre stato un grande fan dei concept. Personalmente, credo che un disco non dovrebbe semplicemente essere una raccolta di brani: dal mio punto di vista, ritengo che debba racchiudere e raccontare una storia dall’inizio alla fine. In “Shifting Minds” qualsiasi elemento, grafico o sonoro, ha un legame con il tema principale della produzione».

Cosa troviamo alla base della storia?

«“Shifting Minds”, che è anche il nome della band, sono le due parole chiave del disco. Ogni brano racchiude l’espressione tradotta in musica di uno stato mentale o di uno stato d’animo, come i titoli stessi suggeriscono. Ogni composizione è il risultato di profonde riflessioni basate sul vissuto, mio o di persone a me vicine, e legato direttamente all’attualità e alla quotidianità. La grafica, a sua volta, realizzata da Tiziano Schuerch, rappresenta il concetto centrale, ovvero “mente”, “stati mentali”, “stati d’animo”, “transizione” e “cambiamento”».

Quali le maggiori influenze musicali, dal tuo punto di vista, confluite all’interno della produzione?

«Non è facile rispondere a questa domanda, poiché dovrei scegliere tra moltissimi artisti che apprezzo molto. Sicuramente, la musica di Frank Zappa, Steven Wilson e del trio Aristocrats sono stati una grande fonte di ispirazione nel mondo del progressive rock. Nel jazz, invece, citerei Pat Metheny, Al Di Meola e John McLaughlin. Ultimi, ma non per importanza, il contrabbassista Avishai Cohen e il pianista Tigran Hamasyan, ossia coloro che hanno segnato un’enorme svolta per la mia concezione di musica e di composizione: in pratica, mi sono letteralmente innamorato dei loro brani, cercando di comprenderli nel dettaglio».

Raccontami le registrazioni...

«L’album è stato registrato interamente a Lugano, all'inizio di agosto 2016, in un appartamento che abbiamo allestito per l’occasione. Il disco è stato registrato con  con un concetto "molto jazzistico", quasi live. Tant’è che per le diverse improvvisazioni presenti, il novanta per cento dei brani è stato inciso in presa diretta. Solo negli ultimi due giorni abbiamo fatto alcuni overdub di chitarra e tastiere. È stata un’esperienza indimenticabile, faticosa, ma stupenda: abbiamo lavorato praticamente 14 ore al giorno per cinque giorni, con l'obiettivo di registrare tutto nel tempo previsto. Successivamente, l'album è stato missato da Thierry Looser (colui che  ha anche inciso le tracce) nel suo studio nel canton Zurigo e masterizzato da Martin Ruch al Control Room di Berlino».

Quando è in programma la presentazione del disco in dimensione live?

«Per il momento abbiamo in programma un primo “warm up show” a Lucerna l’8 febbraio. Nel frattempo, sto anche organizzando un “release show” a Lugano e a Zurigo, ma le date, per il momento, sono ancora in via di definizione».

 

 

 

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