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Gotthard: un messaggio di pace, per il mondo Grandi piccoli ospiti nel nuovo album in uscita il 13 gennaio: all'interno di un brano troveremo il coro degli allievi del Tasis (Montagnola)
LUGANO - Il gruppo ticinese ha finito di registrare la traccia martedì pomeriggio, dopo le lezioni, tra le mura della scuola. Abbiamo incontrato Leo Leoni (chitarra) per farci anticipare qualche dettaglio legato alla nuova produzione.
Leo, raccontami del coinvolgimento dei giovani studenti dell'American School...
«Per la canzone ci serviva un coro e abbiamo pensato immediatamente a Melody Tibbits, bravissima cantante e docente al Tasis, che, tra l'altro, ha collaborato a "Bang!" (Musikvertrieb), il nostro album del 2014. Tutto quanto, quindi, ha preso forma grazie a lei e, ovviamente, ai bambini che hanno cantato per noi».
Una scelta "floydiana"...
«Se fosse "floydiana" sarebbe un po' contro il sistema... La definirei quindi "lennoniana", poiché la canzone raccoglie un messaggio di pace: nulla di nuovo, certo, ma oggi come oggi, il mondo ne ha davvero bisogno...».
Vuoi anticiparmi il titolo della canzone?
«No, purtroppo, no, è ancora top secret, così come il titolo dell'album».
Il brano sarà comunque il primo singolo estratto dal disco?
«No...».
Quante tracce raccoglierà il nuovo album?
«Dipende. All'interno dell'edizione standard saranno tredici, co-prodotti da me e da Charlie Bauerfeind, con cui abbiamo già lavorato alle canzoni di "Bang!"».
Cosa hai ascoltato nel corso del processo di lavorazione?
«"The Song Remains The Same" (Swan Song, 1976) degli Zeppelin... A casa mia gira sul piatto da qualche anno... (ride)».
Info: gotthard.com
