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CANTONECarmen Consoli, svolta indie: "Torno a imbracciare la mia Fender rosa"

01.07.15 - 06:00
In attesa di (ri)vederla esibirsi alle nostre latitudini, Carmen Consoli si racconta tra i suoi mille impegni, di mamma e di cantautrice
Carmen Consoli, svolta indie: "Torno a imbracciare la mia Fender rosa"
In attesa di (ri)vederla esibirsi alle nostre latitudini, Carmen Consoli si racconta tra i suoi mille impegni, di mamma e di cantautrice

LUGANO - Lunedì prossimo, il 6 luglio, terrà una performance intima, a porte chiuse, tra le mura dello Studio Foce di Lugano, destinata esclusivamente a quei pochi che riusciranno a vincere il biglietto sintonizzandosi regolarmente sulle frequenze di Rete Tre. I posti, per quell’occasione, saranno limitati e Carmen, dal canto suo, tornerà a calcare i palchi della Svizzera italiana anche mercoledì 29 luglio, a Bellinzona, nell’ambito della seconda edizione di Castle On Air. “Questo tour, che partirà dal Sherwood Festival di Padova il 3 luglio, sarà alimentato dallo spirito dell’inizio, quello che mi ha fatto innamorare della musica”, spiega la cantautrice siciliana.

Carmen, ti rivedremo, quindi, in una dimensione “indie”?

"Direi di sì… Sul palco, infatti, saremo soltanto in tre, tre donne per la precisione: porterò con me Luciana Lucini (basso) e Fiamma Cardani (batteria). Due musiciste bravissime, le prime della classe… Luciana suona in gruppo indie straordinario, i Madame Lingerie, che si muovono sulla scia degli Shellac e dei Fugazi, mentre Fiamma, che nella vita fa la psicoterapeuta, parallelamente è una batterista fantastica… Io, invece, dopo anni, tornerò a imbracciare la mia Fender Jaguar rosa…"

Di conseguenza, immagino abbiate dovuto riarrangiare buona parte del tuo repertorio…

"Certo, stiamo uscendo proprio ora da sei mesi intensi di studio… Sono state riscritte diverse parti, riff e quant’altro…"

Lo scorso 20 gennaio hai pubblicato “L’abitudine di tornare” (Universal), il tuo primo disco dopo la nascita di Carlo Giuseppe, il tuo primogenito… La maternità ha cambiato il tuo approccio alla scrittura?

"Sì, senza dubbio… Diciamo che mi sono scrollata di dosso tutta una serie di pesantezze adolescenziali che, in qualche modo, ancora influenzavano le mie composizioni… Ora, invece, sono una donna molto felice, serena, anche grazie alla maternità… Per me la nascita di Carlo ha significato avere trovato il senso della vita… Il “mestiere” di mamma è ciò per cui sono nata…"

Carlo verrà con te in tour?

"No, lui è già al mare, ma ho strutturato la tournée in modo tale che io possa tornare a casa e rivederlo ogni tre giorni…"

Hai avuto modo di scrivere i brani anche durante la gravidanza?

"Sì, diciamo che è stata un’esperienza di fertilità globale…"

Oltre a fare la mamma e la cantautrice, gestisci anche un’etichetta indipendente, la Narciso Records… Quali le ultime produzioni?

"Il primo album delle Malmaritate, “Ognuno havi ‘n sigretu”, dato alle stampe lo scorso mese di novembre, e l’ultimo disco – meraviglioso - dell’ex Denovo Luca Madonia, dal titolo “La monotonia dei giorni”…"

Raccontami delle Malmaritate…

"È gruppo catanese, tutto al femminile, che si muove nella tradizione senza però rinunciare alla ricerca di nuove sonorità. All’interno del progetto discografico figurano anche i contributi di Nada, di Claudia Gerini e di Donatella Finocchiaro".

Quale il concetto della label?

"Produrre musica di nicchia e di grande prestigio… Diciamo che l’etichetta, a livello finanziario, è un totale fallimento, ma ho un altro ritorno, a cui mai potrei rinunciare, ovvero quello del capitale umano formato dagli artisti della label… Artisti che, giorno dopo giorno, nutrono costantemente la mia ispirazione…"

Il raggio d’azione si limita alla Sicilia?

"No… La nostra prima produzione, ad esempio, fu l’album di esordio, omonimo (2003), de La Camera Migliore, un gruppo di Prato…"

Quindi potresti tenere in considerazione anche realtà della Svizzera italiana?

"Certo, come no…"

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