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CANTONELandre, se l'isolamento è quello di un "Eremita"

19.04.22 - 06:00
L'ultimo singolo di Landre ci ricorda l'importanza di saper stare da soli, per star bene anche con gli altri
Landre
Landre, se l'isolamento è quello di un "Eremita"
L'ultimo singolo di Landre ci ricorda l'importanza di saper stare da soli, per star bene anche con gli altri

LOCARNO - Tutta l'umanità è stata toccata dall'ondata di coronavirus e dalle regole che ha portato con sé, tanto che sono cambiati i nostri rapporti più intimi, anche con amici e parenti. 

Si tratta di sviluppi con un'accezione negativa? Non sempre, come ci racconta il nuovo singolo del cantautore locarnese Landre: "Eremita", disponibile dall'8 aprile sui principali digital stores.

Tra solitudine forzata e volontaria, abbiamo fatto due chiacchiere con l'artista, che ci ha raccontato di più sul suo brano (e su qualcosa che è nascosto al suo interno).

Come nel caso di "L'arte di andare", si tratta di un brano ispirato al tuo vissuto?
«Assolutamente sì. Al mio quarto singolo posso dire che ogni mia canzone è nata dalla necessità di elaborare qualcosa che ho vissuto e che mi ha segnato emotivamente. In questo caso è il bisogno di stare da solo, lontano da tutti, per poter stare bene con me stesso e di conseguenza con gli altri».

Proprio come dice il detto...
«Esatto (ride, ndr.) Condivido e credo molto in questo detto, è uno stile di vita. Anche perché secondo me non voler ammettere di non stare bene con se stessi, circondandosi sempre di persone, è un atteggiamento che a lungo andare può portare ad un cortocircuito».

Pensi che il Covid abbia incrinato i rapporti interpersonali, con amici e parenti?
«Secondo me ha velocizzato e portato a galla dei cambiamenti che già erano in atto prima dell'inizio della pandemia. Quindi più che incrinato userei "cambiato", sia positivamente che negativamente. Certi rapporti si sono un po' spenti mentre altri sono più forti di prima».

Come hai vissuto (da artista) il periodo di lockdown e quarantene?
«È stato come un interminabile film al cinema. Sono stato spettatore, ma anche protagonista, delle storie della gente mentre subivano cambiamenti a dipendenza delle restrizioni o del livello di sensibilità personale che ognuno ha nei confronti del virus. È stato interessante osservare le esperienze di chi mi è vicino, mi ha aiutato a capire come reagire a quello che invece stava succedendo attorno e dentro di me».

È interessante il concetto di eremita, in contrapposizione all'isolamento "forzato" dovuto al Covid...
«L'Eremita è il porto sicuro in ognuno di noi, è quella parte più integra che, alle volte anche solo con un sussurro, ti avverte quando qualcosa o qualcuno non ci fa star bene. È giusto secondo me allontanarsi, proteggersi e non vivere delle situazioni in maniera forzata».

Allargando il focus: all'inizio si pensava che il Covid avrebbe unito la società, ma molti sostengono l'abbia divisa. Siamo ancora più individualisti, come società?
«Purtroppo più individualisti (e mi ci inserisco anche io). Gli ultimi due anni, caratterizzati da paura da contagio e distanziamento sociale, ci hanno portato ed abituato a pensare prima a noi e poi agli altri. Sono convinto però che sia solo una fase transitoria e che pian piano torneremo ad avere un senso di comunità e collettività».

Quando e come ti è venuta l'ispirazione per scrivere questo pezzo?
«Questa canzone è nata tra giugno e settembre dell'anno scorso. A febbraio 2021 ho contratto il Covid e, oltre che a livello fisico, ammetto di aver sofferto un po' anche psicologicamente ed emotivamente. Ho sentito un forte bisogno di star solo, lontano da tutto e tutti nella mia casa in montagna. C'è chi ha capito ed accettato questa mia necessità, altri invece hanno fatto un po' fatica».

Stai già preparando altri progetti?
«Di concreto ancora nulla. Continuo a scrivere e a cercare l'ispirazione nella vita di tutti i giorni».

Cosa ci dici sul ritornello?
«Il "gioco di parole" di cui parlo nel ritornello della canzone esiste veramente. C'è un anagramma che si ripete, mi sono divertito anche nella composizione del testo. Lascio ai lettori appassionati di enigmistica ascoltare la canzone e scoprire dov'è!».

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