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REGNO UNITOAmy Winehouse, che ci manca così tanto

23.07.21 - 09:30
10 anni fa moriva la cantante inglese, la cui voce ha segnato un'epoca
Keystone
Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Amy Winehouse.
Sono passati 10 anni dalla scomparsa di Amy Winehouse.
Amy Winehouse, che ci manca così tanto
10 anni fa moriva la cantante inglese, la cui voce ha segnato un'epoca

LONDRA - Il 23 luglio del 2011 il corpo senza vita di Amy Winehouse venne ritrovato nel letto della sua casa di Camden Town, a Londra. La cantante, al momento del suo decesso, aveva 27 anni.

A un decennio di distanza, la sua importanza come artista è innegabile. Basti vedere quante artiste siano state definite "à la Winehouse" in questi anni, sia come modo di affrontare la scena che, soprattutto, nella tecnica vocale. Alcune sono poi diventate delle grandi star acquisendo uno stile musicale personale, altre non sono riuscite a staccarsi di dosso l'etichetta di "cloni". Ma questa è un'altra storia.

Ora sono principalmente i documentari a raccontare al pubblico del 2021 chi era questa ragazza classe 1983, nata a nord di Londra. A cominciare dallo splendido "Amy" di Asif Kapadia, realizzato nel 2015, che mostra una persona estremamente talentuosa ma anche fragile e tormentata, alle prese con il successo planetario ma anche con le droghe e una famiglia (l'ex marito Blake Fielder-Civil in particolare) che definire turbolenta è un eufemismo.

Per il decennale sono stati realizzati altri interessanti ritratti: "Reclaiming Amy" di Mark Savage per la Bbc, che raccoglie materiale inedito, le interviste a mamma Janis e papà Mitch e come set il Jazz Cafe di Camden. Su Mtv esce invece "Amy Winehouse & me: la storia di Dionne", che racconta Amy dal punto di vista di Dionne Bromfield, la sua "protetta" musicale, cresciuta al suo fianco. «Ho combattuto molto con le mie emozioni da quando è morta. Pensavo che lasciarmi andare fosse un segno di debolezza. Col tempo ho capito che parlare di come mi sono sentita poteva aiutarmi».

Per capire Amy Winehouse, poi, c'è sempre la sua musica. A partire dai due dischi da lei realizzati in vita: "Frank", in bilico tra le influenze jazz degli esordi e quella che sarà la strada verso la gloria, e il magistrale "Back To Black". Magistrale per i brani contenuti, per la produzione di Mark Ronson e Salaam Remi e per le sue interpretazioni. Ci sono poi i dischi postumi (su tutti "Lioness: Hidden Treasures") e le versioni deluxe.

In quella di "Back To Black" troviamo una traccia che è perfetta per capire che artista è stata Amy Winehouse: è la demo originale di "Love Is A Losing Game" - che, a detta di chi scrive, è il brano migliore dell'artista britannica, ancora più delle celebratissime "Rehab" e "Back In Black". Bene, nella demo Amy, accompagnata solo dalla sua chitarra, canta tutto il suo dolore per il rapporto distruttivo con Fielder-Civil. Solo pochissime interpreti sono state in grado di trasmettere una tale sofferenza: viene alla mente la Billie Holiday di "Lady In Satin".

Ecco perché Amy Winehouse, a dieci anni dalla sua scomparsa, ha lasciato una traccia così profonda e ci manca così tanto.

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