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REGNO UNITOQuando la canzone sul vero amore ti salta fuori all'improvviso

04.05.21 - 06:30
Come è successo con “True Love” al giovane cantautore britannico George Cosby: «Ringrazio il mio subconscio»
Sony Music
George Cosby
George Cosby
Quando la canzone sul vero amore ti salta fuori all'improvviso
Come è successo con “True Love” al giovane cantautore britannico George Cosby: «Ringrazio il mio subconscio»

LONDRA - Una canzone d'amore (e di questi tempi non è così facile sentirne) con atmosfere d'altri tempi e una voce che si fa decisamente ricordare.

Questa è “Real Love”, che forse avrete già sentito passare alla radio, del cantautore britannico George Cosby e che nella vicina Italia si sta decisamente facendo ascoltare: «Non me lo spiegare», ci racconta in intervista, «quando l'ho scritta avevo in mente quelle atmosfere, quel tipo di sapore lì... Da sempre la mia principale ispirazione sono i film più che le canzoni, e sono contento che sia passata».

Ciao George, sei a Londra, vero? Come sta riprendendo la vita dopo un così lungo lockdown?

Diciamo che sta migliorando, con negozi e locali la vita si sta riaprendo ricominciando a... sembrare tale. Il bel tempo di questi giorni, bisogna dirlo, aiuta parecchio.

Qual è stata la prima cosa che hai fatto dopo la riapertura?

Sono un appassionato nuotatore, quindi per me la prima destinazione è stata la piscina (all'aperto però). Poi sì, anche io sono andato a bermi una cosa con gli amici (ride).

Anche tu, come tanti musicisti, ti sei trovato all'improvviso in mezzo alla pandemia. Com'è stato per te?

È stato sconvolgente ma anche un'occasione per rimettersi in discussione e trovare nuove soluzioni. Stavamo lavorando ai pezzi del mio album nuovo e durante quest'ultimo anno, abbiamo finito per continuare a farlo in remoto, mandandoci pezzi e tracce di strumenti e assemblandoli a distanza. È stata una sfida, in senso anche positivo. Certo, il fatto di trovarsi insieme a suonare e fare musica - quella magia lì - un po' mi è mancata.

Come nascono i tuoi pezzi?

Dipende, solitamente tutto parte dalle parole. Tento di scrivere ogni giorno, che siano testi, poesie o anche solo un diario quotidiano. Da lì di solito tutto prende il via, trovo un filo conduttore e parto per la tangente. Altre volte le cose possono essere più spontanee, magari sono al piano a provare accordi e mi viene una melodia, così, e dico: «Wow!»

Qual è il tuo background? Vieni da una famiglia artistica?

Sì, nel senso più letterale possibile: mia mamma era una gallerista e la galleria d'arte era parte della nostra casa. Forse avrei davvero dovuto fare il pittore o lo scultore ma, si sa, come sono i figli (ride). Passavo i pomeriggi in camera a suonare per conto mio, è venuto naturale. È un po' come se ci fossi cascato dentro, senza accorgermene. 

Parliamo un po' di “Real Love”...

È una canzone molto importante, è nata ormai all'incirca 4 anni fa. È saltata fuori all'improvviso, come un incidente di percorso, per questo ringrazio il mio subconscio che alle volte mi fai dei gran bei regali (ride). Ho capito subito però che sarebbe stato l'inizio di un ciclo nuovo.

... e secondo te esiste anche un “Fake love”?

È una domanda molto interessante (ride). La canzone è nata quando mi ero appena trasferito a Londra da fuori, era un momento molto vivace pieno di nuove conoscenze. Ma ti rendevi conto che queste persone, amici e non, non erano lì per durare. Non nel senso assoluto del termine, come nelle storie d'amore classiche.

Questa estate, incrociamo le dita, hai diversi concerti importanti in ballo...

Ti dirò, non vedo l'ora... Suonare dal vivo è quello che da davvero senso al nostro lavoro, si fa tutto per arrivare lì. E non vedo l'ora di poter tornare a girare l'Europa con la mia musica.

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