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Waffles + Mochi: la cultura del buon cibo raccontata non solo ai più piccoli

STREAMINGWaffles + Mochi: la cultura del buon cibo raccontata non solo ai più piccoli

18.03.21 - 09:00
La nuova serie di Netflix, presentata dalla Signora Obama, è un concentrato di informazioni e incontri illustri
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Waffles + Mochi: la cultura del buon cibo raccontata non solo ai più piccoli
La nuova serie di Netflix, presentata dalla Signora Obama, è un concentrato di informazioni e incontri illustri

LUGANO - Ormai da anni i programmi di cucina (documentari compresi) affollano i canali televisivi e le piattaforme di streaming. C'era dunque davvero bisogno di un'ulteriore serie sul cibo? Guardando "Waffles + Mochi", disponibile da ieri su Netflix, la risposta è sì, e non solo perché si rivolge soprattutto ai bambini, spesso dimenticati dai programmi di cucina. 

La serie acquista ancora maggiore importanza se si pensa che è stata realizzata negli USA, dove soprattutto in alcuni Stati l'obesità infantile è una vera e propria piaga, e la cultura del cibo "fast" è onnipresente. Ed è proprio qui che entra in gioco Michelle Obama (che nella serie si farà chiamare semplicemente "La Signora Obama"), che negli anni spesi alla Casa Bianca si è sempre impegnata per combattere l'obesità infantile e per una sana alimentazione con il programma "Let's Move!". Ma non è lei la protagonista del programma. 

Tutto inizia nella Terra del cibo congelato, dove vivono i due amici Waffles e Mochi, che non fanno altro che nutrirsi di ghiaccio. Grazie ad un colpo di fortuna i due riescono ad arrivare in un piccolo negozio di alimentari di New York, gestito dalla Signora Obama. Sul tetto si trova un piccolo orto, da dove partiranno tutte le avventure dei due particolari amici, curiosi di scoprire tutti i sapori. Grazie all'aiuto di un carrello/auto magico, Waffles e Mochi viaggeranno in tutto il mondo alla ricerca degli ingredienti richiesti dalla Signora Obama, e scopriranno così che esistono diversi tipi di uova in tutto il mondo, e che nelle Ande si coltivano le patate, solo per fare qualche esempio. Non solo: in ogni episodio i due amici incontreranno super chef, personaggi famosi e persone comuni, con cui cucineranno, assaggeranno e impareranno tante curiosità. 

Ogni episodio della serie (sono dieci in totale, di circa 25 minuti ciascuno) risulta così supercarico e un po' folle, e decisamente non noioso. In pochi minuti si passa ad esempio da una fattoria negli Usa, ad un mercato giapponese per poi giungere in Italia. Anche le ricette brevemente presentate sono ideali per i più piccoli, e i genitori possono facilmente replicarle (anche se, ammettiamolo, il piatto di pasta preparato Samin Nostrat nel primo episodio non sembra molto appetitoso). Ma fortunatamente ci ha pensato Massimo Bottura, tra i migliori chef al mondo, a parlare dei tortellini. 

Il ruolo della Signora Obama è quello di rassicurare e allo stesso momento di spingere i due amici, che vengono assunti nel negozio, a provare sapori nuovi e a fare nuove esperienze. Le puntate si concludono con una lezione "morale" da parte dell'ex first lady, prendendo come spunto l'ingrediente protagonista della puntata. E infine, se hanno portato a termine la consegna, Waffles e Mochi ricevono uno stemmino da aggiungere al grembiule (ma quanto è carino quello di Mochi!). 

Il programma si rivolge principalmente ai bambini, ma sono molti i riferimenti destinati quasi esclusivamente agli adulti, come ad esempio l'esibizione di un pomodoro nei panni della cantante SIA, che parla dell'identità di genere prendendo come spunto la catalogazione del pomodoro (è un frutto o una verdura?). In diversi episodi emerge anche il ruolo dell'inclusione, in qualsiasi abito. Ma il messaggio finale è che una nutrizione sana è spesso solo una questione di scelta, e non di opportunità.

Nella serie vengono uniti diversi stili, dai pupazzi realizzati ispirandosi a quelli di Sesame Street, ai cartoni animati, alla tecnica della miniatura. E non mancano i momenti musicali. Insomma, c'è davvero di tutto, ma il risultato è coinvolgente e omogeneo. Anche l'adattamento in italiano non è lasciato al caso, soprattutto per quanto riguarda i piatti e le verdure tipiche dell'Italia.

Il risultato finale è sicuramente da promuovere, anche solo per il fatto di presentare la cultura del cibo sano ai più piccoli. E lo fa con un ritmo sostenuto, con battute e nozioni che possono essere utili anche per gli adulti. Sicuramente i più bambini non riusciranno a cogliere tutte le sfumature, e a riconoscere i grandi chef e gli attori presenti nella serie, ma il programma riesce a far attivare quel pizzico di curiosità che è necessario per apprezzare i prodotti di una cucina sana e semplice (e non per questo meno saporita). 

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