Tra gli artisti che hanno aderito all'iniziativa ci sono anche i ticinesi Elias Bertini e Make Plain
BERNA - Il Ghost Festival si prepara a non ospitare circa 300 band provenienti da tutta la Svizzera: per il 27 e 28 febbraio si potrà comprare il biglietto di un festival musicale che tuttavia non avrà luogo. Si tratta di un'azione di solidarietà per gli attori dell'industria musicale, «condannati al silenzio» da ormai diversi mesi.
A favore di questo "festival fantasma" si annoverano numerose band conosciute, tra cui i 77 Bombay Street, Lo&Leduc e Luca Hänni, nonché esponenti della scena ticinese come i Make Plain ed Elias Bertini.
Nell'associazione, chiamata "Ghost Club", si sono riuniti musicisti, band, promotori, organizzatori di eventi e amanti della musica che dall'inizio della pandemia di coronavirus hanno dovuto forzatamente fermarsi. Il silenzio di questi mesi si protrarrà anche nei due giorni di fine febbraio per lanciare un segnale. L'industria musicale deve ricevere «una spinta finanziaria a breve termine e quindi anche il riconoscimento del valore che la musica e la cultura hanno nella società», indica un comunicato odierno dell'organizzazione.
Chi vuole sostenere questo Ghost Festival potrà acquistare il biglietto online - 20 franchi la giornata, 50 per il "pass" di due giorni e 100 franchi per il "VIP Ticket" su www.ghost-festival.ch - ma non assisterà ad alcun concerto: riceverà solamente un braccialetto. Si potranno inoltre acquistare articoli di merchandising, tra cui t-shirt e maglioni.
«Con l'acquisto di un biglietto, l'acquirente mostra solidarietà a tutti coloro che non hanno legalmente diritto al lavoro a tempo ridotto», indica la nota, precisando che il ricavato sarà destinato agli attori dell'industria musicale.
L'azione è sostenuta dalla Federazione svizzera per i club e festival di musica (PETZI), dall'Associazione svizzera di musica (Sonart), ma anche da alcuni sponsor come Migros e Mobiliare.