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L'eterno divenire dei Freaky Farm

CANTONEL'eterno divenire dei Freaky Farm

06.07.20 - 06:00
Venerdì è uscita una versione tutta nuova di "Biokarma", con ben tre remix. Intervista al frontman Christian Schwarz.
MARIKA BRUSORIO
L'eterno divenire dei Freaky Farm
Venerdì è uscita una versione tutta nuova di "Biokarma", con ben tre remix. Intervista al frontman Christian Schwarz.

LUGANO - Venerdì 3 luglio i Freaky Farm hanno pubblicato una versione speciale del secondo singolo “Biokarma", edito dall'etichetta luganese 3-4-1 Cuts, del gruppo SevenScalesRecords. Oltre al remaster 2020 dell’originale, il disco contiene 3 nuovi remix tutti da ballare. Tio/20Minuti ha intervistato il frontman Christian Schwarz.

Quattro pezzi nuovi per i Freaky Farm. Con una netta inversione di rotta rispetto al passato. In cosa consiste? 
«È un concept work: il nostro secondo singolo "Biokarma" ha attirato parecchia attenzione nel mondo della musica elettronica e dei suoi produttori. L’etichetta 3-4-1 Cuts si è fatta avanti con una proposta che ci è subito piaciuta: rimasterizzare il brano originale e coinvolgere artisti che lo remixassero. Ne sono scaturite collaborazioni con Everything Counts, Alogique&Bergsteiger e Matt Sawyer, dalla cui traccia abbiamo prodotto il videoclip che fa da supporto al disco».

Ancora una volta vi dimostrare versatili e sperimentali. Perché non "riuscite" ad avere una linea ben precisa? 
«Ti rispondo con una contro-domanda: perché fossilizzarsi sul bianco e il nero quando c’è tutta una gamma di colori da poter utilizzare e scoprire? Siamo per natura curiosi e poliedrici, ci piace spaziare in diverse dimensioni artistiche e soniche, crediamo nei contrasti, in mondi apparentemente lontani che, con la giusta chiave di lettura, trovano un filo cosmico che li unisce».

State puntando sempre di più sulle collaborazioni con altri gruppi o musicisti. Perché?
«Perché crediamo che sia il futuro della musica. In quest’era di transizione, la collaborazione diventa una forza incredibile: si creano così alleanze e solidarietà reciproca, si riscopre il lavorare insieme, il condividere. Ci piace inoltre pensare che il ricreare una scena collaborativa e vogliosa di dimostrare il proprio valore possa riportare la musica dove storicamente le compete: nell’avere un ruolo attivo nei cambiamenti sociali e nelle sfide che attendono il pianeta».

Musica post lockdown. Cosa è cambiato? E come avete vissuto il periodo più nero della pandemia? 
«Evidentemente il campo culturale è stato colpito in maniera durissima dall’avvento del virus. Praticamente tutte le manifestazioni e gli eventi sono stati cancellati, sono venuti improvvisamente a mancare introiti che permettevano a molti di vivere. È stato uno tsunami devastante, una Blitzkrieg. Speriamo che con il tempo le cose possano normalizzarsi e che tutto possa riprendere il suo corso, in maniera diversa ma che possa riprendere. Per quanto riguarda noi due, abbiamo lavorato a distanza sul materiale che avevamo in cantiere nell’attesa di poterci rivedere, faccia a faccia, in studio. In questo senso, abitare in mezzo alla natura è stato un antidoto potente».

Nuovi progetti all'orizzonte?
«Molteplici: pubblicare il nuovo materiale al più presto e portare avanti più collaborazioni possibili. Siamo in eterno divenire e avere l’opportunità di viverlo al meglio è un dono del quale non vogliamo privarci».

"Biokarma (the remixes)" è disponibile qui e anche qui.

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