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«Tutte quelle maledette etichette che gli altri ci appiccicano addosso»

CANTONE«Tutte quelle maledette etichette che gli altri ci appiccicano addosso»

09.01.20 - 06:01
Ne canta la bellinzonese Jasmine Giaquinto nel suo “Damn Tags” pubblicato da poco: «Il mio sogno? Scrivere canzoni per gli altri»
JG
«Tutte quelle maledette etichette che gli altri ci appiccicano addosso»
Ne canta la bellinzonese Jasmine Giaquinto nel suo “Damn Tags” pubblicato da poco: «Il mio sogno? Scrivere canzoni per gli altri»

BELLINZONA - Infermiera di professione e cantante e compositrice per passione. La bellinzonese Jasmine Giaquinto, 31 anni, è da poco uscita con il suo primo singolo “Damn Tags”: «È un inno alla rivincita personale, contro ogni etichetta che la gente ti appiccica: “sei troppo grasso” o “troppo magro” o semplicemente diverso», ci spiega Jasmine, «è un pezzo che parla anche di salute mentale e di depressione».

Come ti sei avvicinata alla musica?

Io canto praticamente da sempre, ho militato in diverse band locali come i Centrocittà. La vera svolta però è arrivata a 29 anni quando ho iniziato a suonare la chitarra. Sì, ho cominciato tardi (ride).

Come mai? La voce da sola non ti bastava più?

Devo dire che il mio grande sogno, la mia ambizione, è di scrivere canzoni per altri artisti. Per questo ho iniziato con la chitarra e con il piano. Per me è stata davvero una svolta, soprattutto con il piano... Sono nate le prime canzoni, come “Damn tags” che faranno parte del mio primo Ep. 

Sono tutte in inglese?

Sì, cantare e comporre in inglese mi riesce più naturale rispetto all'italiano. Non so perché, forse perché è una lingua più semplice. Le mie influenze principali però sono proprio gli artisti americani e inglesi, quindi...

C'è qualche cantante nostrano a cui scriveresti volentieri una canzone?

Mhh... Sebalter (ride)! Ok, sto fantasticando, probabilmente non ha bisogno di qualcuno che gliele scriva...

Tornando ai tuoi pezzi, capita che il tuo lavoro infermieristico si faccia strada fra le note?

Sicuramente in qualche modo succederà, ho lavorato in reparto ma anche da soccorritrice. Ne ho viste di tutti i colori, per un certo periodo sono stata anche nel Regno Unito. Sono esperienze, queste, che non possono influenzare la tua sensibilità.

So che in Ticino hai suonato anche in qualche open mic... Com'è andata?

Quando riesco a condividere le mie emozioni con il pubblico sono sempre serena. Quella volta però ero un po' tesa perché era la prima volta che cantavo con la chitarra, ma è andata bene. L'obiettivo, adesso, è quello di fondare una band e poi iniziare a suonare per i locali.

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