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REGNO UNITOLa ricetta di Belle & Sebastian

28.02.18 - 06:00
A tre anni da “Girls In Peacetime Want To Dance”, il 16 febbraio il combo scozzese ha pubblicato, tuttora tramite Matador, la raccolta (digitale, cd e triplo vinile) “How To Solve Our Human Problems”
La ricetta di Belle & Sebastian
A tre anni da “Girls In Peacetime Want To Dance”, il 16 febbraio il combo scozzese ha pubblicato, tuttora tramite Matador, la raccolta (digitale, cd e triplo vinile) “How To Solve Our Human Problems”

GLASGOW - Una produzione sopraffina, così come, diciamolo pure, pressoché tutto ciò che, fin dagli albori, nel lontano 1996, la band di Glasgow guidata da Stuart Murdoch (voce, chitarra, tastiere) ha dato alla luce: citare soltanto uno, due, tre dischi risulterebbe riduttivo, perciò evitiamo...

Ora, a quasi tre anni da una sorta di allontanamento dagli studi di registrazione, Murdoch, Sarah Martin (tastiere, chitarra, violino, flauto, voce), Stevie Jackson (voce, chitarra), Bobby Kildea (chitarra, basso), Chris Geddes (tastiere) e Richard Colburn (batteria) d’un tratto sono tornati in sala. In sala nella loro città, per di più. E questo non accadeva da sedici anni, ossia da “Storytelling” (Jeepster Recordings, 2002), che, seppur in parte, fu registrato anche a Glasgow.

Ma di che stiamo parlando, esattamente? “How To Solve Our Human Problems” è una raccolta in cui sono confluiti gli ultimi tre ep della band - che portano il medesimo titolo - pubblicati singolarmente l’8 dicembre 2017 (Part 1), il 19 gennaio (Part 2), così come lo stesso giorno della raccolta, il 16 febbraio (Part 3).

Sembrerebbe quasi una necessità, al giorno d’oggi, nell’era digitale, realizzare (e cibarsi di) musica in pillole. Anche se un’operazione simile era già stata messa a punto da Belle & Sebastian (e altri) anni fa, nel 1997, con gli ep “Dog On Wheels” (Jeepster), “Lazy Line Painter Jane” (Jeepster) e “3… 6… 9 Seconds Of Light” (Jeepster), poi raccolti e ripubblicati sotto forma di box nel 2000.

«L’amore che nutro verso la musica pop non ha subito alcuna metamorfosi, così come non è affatto diminuito nel corso degli anni», spiega Stuart Murdoch tra le righe di una nota stampa. Ciò che la band ha però voluto modificare è la modalità di realizzazione delle proprie produzioni. «Avevamo dato alle stampe un paio di album - “Tigermilk” (Electric Honey, 1996) e “If You're Feeling Sinister” (Jeepster Recordings, 1996) - nel giro di sei mesi», aggiunge Murdoch, rievocando i primi tempi del gruppo e come, all’epoca e negli ultimi mesi, abbia valutato la possibilità di dare alla luce musica in pillole: «Ricordavo che gli Smiths parlavano spesso dell'importanza dei singoli non estratti dagli album. Da lì la decisione di registrare una serie di canzoni, che poi si trasformò nei tre ep realizzati nel 1997».

Oggi, con “How To Solve Our Human Problems” Belle & Sebastian ripetono l’operazione e, nel contempo, tra pensieri e riflessioni, - in 15 tracce (cinque per ogni ep) - sciorinano consigli su come risolvere tutti i nostri problemi, tutti i problemi di noi, fragili esseri umani.

A livello musicale, intanto, si muovono sul loro intero percorso - anno dopo anno in costante evoluzione - passando da malinconiche ballad alt-folk oriented (“I’ll Be Your Pilot” - che Murdoch ha dedicato a Denny, il primo dei suoi due figli - e “There Is An Everlasting Song”) al puro indie pop di “Fickle Season”, fino a gettarsi - già in apertura, con “Sweet Dew Lee” - in sperimentazioni disco-soul di ottima fattura.

L’acquisto della raccolta è caldamente consigliato.

 

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