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Vittoria Puccini: "Sono una donna concreta" Anche in amore, la protagonista di "Tutta colpa di Freud" ha un atteggiamento pragmatico, volto all’ascolto e al dialogo
ROMA - «Guardo alla sostanza. Sono una persona molto concreta». Così Vittoria Puccini si descrive nell’intervista rilasciata al settimanale F, dove esterna il suo punto di vista in ambito sentimentale.
«Anche se certe attenzioni e un tipo di corteggiamento mi fanno piacere, non sono dipendente dalla cena a lume di candela. Ci sono tanti altri modi, e ben più concreti, per far capire a una persona che provi affetto per lei o quanto conta per te. Il romanticismo può essere una bella cornice, ma se all’interno non c’è nulla, non ha senso».
L’attrice 32enne sarà sul grande schermo a partire dal 23 gennaio nella commedia di Paolo Genovese «Tutta colpa di Freud» dove interpreta una libraria che si innamora di un ragazzo non udente. Anche nella vita reale, la Puccini lascia aperta la porta all’imprevedibilità dei sentimenti.
«Credo che in amore tutto sia possibile. L’amore accade: è stupore, meraviglia. Non bisogna fermarsi a quello che gli altri ti dicono o ti consigliano. Non bisogna avere pregiudizi. Semplicemente ascoltarsi, sentire quello che succede dentro di te e lasciarsi andare».
Per la testimonial del brand Pantene, il modo migliore per appianare i dissidi e lasciare da parte i malumori resta il dialogo, sistema infallibile per creare armonia.
«Sono convinta che sia in amore che in famiglia, parlare è un sistema infallibile per risolvere i problemi. Non chiudersi, non aver timore dell’altro, non aver paura o vergogna di raccontarsi, non lasciare “sospesi”. Io sono stata allevata in questo modo, sentendomi libera di confidarmi con i miei genitori. E sto cercando di fare la stessa cosa con mia figlia».
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