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ITALIAGiovanni Ciacci: «Io intercettato per due anni e pedinato dalla polizia»

26.09.19 - 12:33
Lo stylist tv ha rivelato di essere indagato per ricettazione per aver preso in prestito un vestito dalla sede Rai di Napoli ben 10 anni fa
BANG SHOWBIZ
Giovanni Ciacci, indagato per ricettazione, è stato intercettato e pedinato.
Giovanni Ciacci, indagato per ricettazione, è stato intercettato e pedinato.
Giovanni Ciacci: «Io intercettato per due anni e pedinato dalla polizia»
Lo stylist tv ha rivelato di essere indagato per ricettazione per aver preso in prestito un vestito dalla sede Rai di Napoli ben 10 anni fa

ROMA - È un racconto shock quello fatto da Giovanni Ciacci a 'Pomeriggio Cinque'. Lo stylist tv è stato ospite di Barbara D'Urso dopo che il direttore di Rai2 in un'intervista ha dichiarato che Ciacci sarebbe stato "condannato" per il presunto reato, mentre in realtà il processo non è ancora arrivato ad un giudizio.

Giovanni ha quindi voluto raccontare la verità: «Sì, sono indagato per ricettazione. È una storia che risale al 2010, quando facevo ancora il costumista. Ho avuto il telefono sotto controllo per due anni e sono stato anche seguito dalla polizia. Avevo fatto il costumista per una commedia di Eduardo De Filippi con protagonisti Massimo Ranieri e Mariangela Melato. Tra i vestiti della Melato c'era anche un abito di pizzo rosso. Quel modello era stato ispirato da un capo dalla casa di moda Gattinoni».

«Alla fine delle riprese chiedo di poter portare questo abito a una mostra organizzata a Roma da Gattinoni, la mostra tra l'altro era anche patrocinata dalla Rai. Ho preso quest'abito che mi è stato consegnato dai lavoranti e in macchina con Mariangela Melato abbiamo portato il vestito a Roma da Napoli. Dopo cinque anni mi arriva una telefonata e mi dicono che sono indagato per ricettazione perché avevo preso il vestito dalla sede Rai di Napoli e l'avevo portato alla mostra. Il problema è che non avevo la bolla. Il vestito è stato poi sequestrato dai carabinieri, che lo hanno preso dalla mostra e lo hanno riportato alla Rai», ha aggiunto il 48enne.

«Ancora non è stato fatto neanche il primo grado di giudizio. Nessuno lo sapeva, ma oggi Freccero se n'è uscito con questa cosa dicendo che sono stato condannato. Cosa falsa, sono indagato che è ben diverso. Non capisco perché un diretto come Freccero mi ha attaccato così. Forse qualcuno c'è rimasto male perché me ne sono andato dalla Rai? Adesso ha chiesto scusa per aver detto una cosa falsa? Beh poteva chiamarmi, a me non ha detto nulla. Io andrò avanti con la querela verso Freccero. Perché non si fa una cosa del genere e poi si chiede scusa», ha quindi concluso.

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