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ITALIAAdriana Volpe: «Magalli andrà a processo, il tempo è galantuomo»

03.04.19 - 13:21
Nuova puntata nello scontro tra i due
Bang ShowBiz
La querelle tra Adriana Volpe e Giancarlo Magalli sarà risolta da un giudice.
La querelle tra Adriana Volpe e Giancarlo Magalli sarà risolta da un giudice.
Adriana Volpe: «Magalli andrà a processo, il tempo è galantuomo»
Nuova puntata nello scontro tra i due

ROMA - Sembra proprio che il processo che vede contrapposti da una parte Adriana Volpe e dall'altra Giancarlo Magalli si farà. Dopo che gli avvocati della presentatrice hanno fatto opposizione all'archiviazione da parte del Pubblico Ministero, sarà adesso un giudice a dire la sua. Ma la Volpe sul social ha voluto replicare a Magalli, che dopo aver avuto la notizia aveva 'minimizzato' sulla decisione delle autorità.

Adriana, condividendo sul suo profilo Instagram il post scritto poche ore prima da Giancarlo, ha commentato: «Ecco l'ennesimo tentativo di negare la realtà di fronte all'evidenza. Le opinioni personali non contano, contano gli atti processuali e quelli dicono che Magalli andrà a processo. Nessuna udienza preliminare. Quella a mezzo Facebook è una diffamazione per cui è prevista la citazione diretta a giudizio. Il tempo è galantuomo».

Ecco invece quali erano state la parole di Magalli, che aveva dato la sua interpretazione dei fatti: «Dato che qualcuno si è precipitato ad inondare i giornali con comunicati dai quali sembra che io sia sotto processo e quasi in galera per avere ironizzato sui motivi per i quali una certa persona lavora, vorrei precisare che, a seguito di querela proposta da quella persona, il Pubblico Ministero, cioè colui che dovrebbe sostenere l'accusa, ha chiesto l'archiviazione per inconsistenza dei fatti. Quella persona ed i suoi avvocati hanno fatto opposizione all'archiviazione ed il Giudice per le Indagini Preliminari ha negato l'archiviazione, rimettendo la decisione su un eventuale giudizio al Giudice per le Udienze Preliminari. Quindi non è affatto certo che ci sarà un processo e, se dovesse esserci, non si sa come potrebbe finire, dato che la pubblica accusa non lo voleva nemmeno fare». 

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