Le ristrettezze economiche non hanno permesso alla cantante di andare in psicoanalisi
ROMA - Loredana Bertè, che da bambina ha avuto un padre violento e da adolescente è stata anche rinchiusa in manicomio, ha raccontato di non essere potuta andare in psicoanalisi perché non aveva nemmeno i soldi per mangiare.
La cantante, che sarà tra i protagonisti della prossima edizione del Festival di Sanremo, si è raccontata a cuore aperto in un'intervista rilasciata al settimanale 'Vanity Fair'. «Non avevo i soldi per mangiare, figuriamoci se li avevo per la psicoanalisi», ha rivelato Loredana. «Anche dopo, quando la carriera è decollata, l'idea non mi ha sfiorato minimamente. Mi sono curata da sola. In che modo? Chiudendo i rapporti con il nucleo familiare. Non ho mai avuto una famiglia e non mi manca. Non me ne frega niente. Questa è la cosa più bella: ora non soffro più», ha spiegato.
La Bertè, sorella minore della cantante Mia Martini, scomparsa prematuramente nel 1995, non ha avuto una vita facile ma non si è mai arresa davanti alle difficoltà. «Quando ne passi di tutti i colori non temi nulla. Puoi guardare l'abisso, saltare nel buio. Il futuro non si controlla, quindi tanto vale vivere alla giornata», ha concluso Loredana.