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Ricky Martin ha raccontato di essere stato sconsigliato anche dagli amici
LOS ANGELES - A Ricky Martin fu detto che, se avesse fatto coming out, la sua carriera sarebbe finita.
Il cantante, che ha sposato il suo compagno Jwan Yosef all'inizio dell'anno, ha evitato di confermare di essere gay fino al 2010 perché i suoi amici, preoccupati, temevano che la cosa gli avrebbe comportato dei problemi dal punto di vista professionale, ma anche perché era cresciuto in un ambiente dove gli era stato detto che i suoi sentimenti erano 'cattivi'.
Al conduttore Trevor Noah ha raccontato: «Amico mio, non hai idea del perché mi ci è voluto così tanto. Il punto è che ero circondato da amici che mi dicevano, 'Non lo fare! Non fare coming out, sarebbe la fine della tua carriera'. Sono persone che mi vogliono molto bene, lo dicevano perché pensavano fosse per il mio bene ma in realtà erano vittime di omofobia». E ha proseguito: «Sai, sono cresciuto in una cultura che mi diceva che i miei sentimenti erano orribili, che erano cattivi. Se poi ci aggiungi che io ero un sex symbol. Tutti mi continuavano a dire che sarebbe stata la fine della mia carriera».
La pop star 46enne ha però ammesso che l'impossibilità di essere se stesso era una cosa piuttosto dolorosa e che la nascita dei suoi figli, i gemellini Matteo e Valentino, venuti al mondo grazie ad una madre surrogata nel 2008, lo portarono a fare coming out.
«Era molto doloroso fino a quando mi sono detto, 'Non ne posso più. Ora il problema sono io, non quello che succede fuori, il punto è quello che mi serve per essere felice'. Sono nati i miei figli e mi sono detto, 'Devo fare coming out, non dirò una bugia a questi bellissimi bambini'», ha spiegato.
