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ITALIAGerry Scotti: «Dopo il divorzio il lavoro è stato la stampella a cui appoggiarmi»

28.01.18 - 12:50
Il conduttore racconta «Devo dire grazie al mio lavoro perché sono riuscito a non cadere nell'errore della commiserazione»
Bang ShowBiz
Gerry Scotti: «Dopo il divorzio il lavoro è stato la stampella a cui appoggiarmi»
Il conduttore racconta «Devo dire grazie al mio lavoro perché sono riuscito a non cadere nell'errore della commiserazione»

MILANO - Gerry Scotti, 61 anni, uno dei volti più amati della televisione italiana, racconta di essere cresciuto in una famiglia dove il matrimonio era considerato un vincolo sacro.

Forse anche per questo il popolare conduttore televisivo ricorda di aver sofferto molto per la fine del suo matrimonio con Patrizia Grosso dalla quale ha avuto nel 1992 un figlio, Edoardo.

«Quando ho capito che si era rotto un vaso che non si sarebbe più aggiustato ne ho sofferto molto. Non mi sono mai vergognato di niente, ma quando mi sono separato per poi arrivare al divorzio mi vergognavo di aver finito la storia della mia famiglia», ha raccontato parlando di come avvertisse un doloroso senso di fallimento.

Alla domanda se dopo il divorzio sia caduto in depressione risponde: «È stato un miracolo che non sia successo. Devo dire grazie al mio lavoro perché essendo impegnato tutti i giorni con Passaparola, Il Milionario o tutte le cose che in quel frangente occupavano la mia vita, sono riuscito a non cadere nell'errore della commiserazione». E aggiunge: «Il lavoro è stato la stampella alla quale appoggiarmi. Certo, avrei voluto mantenere un buon rapporto con la madre di Edoardo ma non ci sono riuscito e non ne vado fiero. Avrei preferito diversamente».

Poi è arrivata la sua nuova compagna, Gabriella, una vecchia conoscenza persa di vista e incontrata di nuovo grazie al piccolo Edoardo. Ricordando quando inaspettatamente la rivide a scuola di suo figlio, Gerry dice: «Abbiamo iniziato a sentirci e adesso stiamo insieme da più di dieci anni. Un bel pezzo di vita».

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