L'attore sembra non sia più ritornato nella casa alle Bahamas dove nel 2009 perse la vita il figlio Jett
LOS ANGELES - Pare che John Travolta non abbia più messo piede nella sua casa delle Bahamas dove, nel gennaio del 2009, durante uno dei consueti viaggi con la sua famiglia, perse la vita il figlio 16enne Jett, il cui corpo venne ritrovato nel bagno dell'abitazione per una morte a lungo rimasta avvolta nel mistero.
Una fonte ha rivelato al National Enquirer: "È un peccato perché veniva molto spesso. Veniva ogni anno nei periodi di pausa. Solitamente si tratteneva una settimana con tutta la sua famiglia. La casa è ancora di sua proprietà ma viene sempre affittata come casa-vacanze. Tutti vorrebbero rivederlo da queste parti ma forse non riuscirebbe a sopportare i tragici ricordi che affiorerebbero".
Inizialmente si pensava che Jett fosse stato colpito da un malore ma, in seguito al lutto, la star e sua moglie Kelly Preston hanno dichiarato che Jett soffriva della sindrome di Kawasaki, una malattia che provoca l'infiammazione dei vasi sanguigni nei bambini e che, in forma grave, può causare seri problemi al cuore.
John ha recentemente confessato come ad avergli offerto supporto e vicinanza in seguito al tragico evento che ha segnato la sua vita, sia stata l'organizzazione filosofico-religosa 'Scientology'.
"Non stavo bene - dichiarava l'attore - e la collega Joan Prather mi diede quello che fra i seguaci di Scientology è chiamato 'un assist'. Mezz'ora dopo stavo benissimo, la cosa mi intrigò a tal punto che quando tornai a Los Angeles andai al mio primo corso di Scientology. Dopo la morte di Jett mi hanno aiutato moltissimo, mi sono stati sempre vicino, per due anni".