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SCIENZASesso, droga e rock & roll 'accendono' la stessa area del cervello

08.02.17 - 17:46
Lo stesso vale anche per il cibo, secondo la rivista Scientific Reports
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Sesso, droga e rock & roll 'accendono' la stessa area del cervello
Lo stesso vale anche per il cibo, secondo la rivista Scientific Reports

NEW YORK - Sesso, droga e rock and roll non è soltanto uno slogan: nel cervello è stata scoperta un'area che risponde esattamente a questi stessi stimoli, ai quali si aggiunge la passione per il cibo. Pubblicata sulla rivista Scientific Reports, la scoperta potrebbe aiutare a combattere alcune dipendenze, non solo quelle relative a droga e alcol ma anche a comportamenti sregolati che riguardano sesso e cibo e che possono danneggiare relazioni sociali e salute.

La ricerca è stata condotta nell'università canadese McGill dal gruppo diretto da Daniel Levitin, che da circa 20 anni studia le radici neurochimiche del piacere.

In passato gli stessi ricercatori avevano messo a punto la mappa delle aree del cervello che si attivano quando si ascolta la musica preferita. Adesso è stato fatto un passo in avanti perché sono state individuate le molecole, che si attivano nel cervello quando si ascolta la musica preferita.

L'esperimento che lo ha dimostrato ha coinvolto 17 volontari ai quali è stato dato un farmaco utilizzato contro le dipendenze, il naltrexone, che è usato per bloccare le molecole (recettori) che si legano agli oppiacei.

Dal momento che questi recettori sono gli stessi che entrano in gioco anche nella percezione delle sensazioni date da sesso e cibo, i ricercatori, grazie al farmaco capace di bloccarli, hanno voluto indagare se anche le emozioni date dalla musica vengano mediate dallo stesso sistema.

Così, nell'esperimento, ad alcuni volontari è stato dato il farmaco e ad altri un placebo e a tutti è stata fatta ascoltare la musica preferita. È emerso che le canzoni ritenute speciali non venivano più percepite come tali dai volontari che avevano assunto il farmaco. «L'esperimento ha confermato le nostre ipotesi - ha detto Levitin - e le impressioni riferite dai partecipanti sono state affascinanti: per esempio ci hanno detto 'so che questa è la mia canzone preferita, ma non mi fa sentire come quando la ascolto di solito'».

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