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EUROPAL'europa verso Marte a caccia della vita

15.03.16 - 08:11
"Non c'è posto migliore nel Sistema Solare in cui andare a cercare qualcosa di simile alla vita", ha detto il direttore generale dell'Esa
L'europa verso Marte a caccia della vita
"Non c'è posto migliore nel Sistema Solare in cui andare a cercare qualcosa di simile alla vita", ha detto il direttore generale dell'Esa

MILANO - Dai tempi in cui scatenava la fantasia, con gli immaginari canali costruiti da civiltà aliene, Marte non ha mai perduto il suo fascino e oggi continua a far sognare. Adesso però tutto è molto reale perché questo pianeta, 'vicino di casa' della Terra è quello che nel Sistema Solare potrebbe avere le maggiori probabilità di ospitale la vita. Sta andando a cercarla la missione ExoMars, con i due veicoli lanciati oggi dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan. Quello che dovrà posarsi sul pianeta rosso è dedicato all'astronomo Giovanni Schiaparelli, cui si deve la prima mappa completa di Marte. La partenza della missione è stata un regalo per il suo compleanno: l'astronomo era nato il 14 marzo 1835.

È stato un lancio perfetto: il Proton è salito tra le nuvole con un suono cupo e imponente; a circa 11 ore dal lancio, alle 21,15 italiane, la sonda 'stretta' al suo lander si è separata dallo stadio superiore del lanciatore e alle 22,29 italiane il segnale della sonda è stato acquisito dalla base dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) in Kenya, a Malindi: era il momento più atteso perché significa che la sonda 'sta bene' e si trova nella giusta traiettoria che tra sei mesi la porterà su Marte.

Nata dalla collaborazione tra l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e l'agenzia spaziale russa Roscosmos, la missione ExoMars pende il nome proprio dal suo obiettivo: il suffisso "Exo" si riferisce infatti all'esobiologia (exobiology in inglese), ossia alla disciplina che studia forme di vita su altri pianeti, in questo caso su Marte. È un'impresa affascinante che vede l'Italia in pole position con l'Asi, che è il principale contributore con 350 milioni di euro, pari al 32% del valore complessivo della missione, pari a 1,3 miliardi. È in prima fila anche l'industria italiana, con Finmeccanica e Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica), che ha integrato entrambi i veicoli nei suoi stabilimenti di Torino. A Torino la Telespazio (Finmeccanica-Thales) ha contribuito al centro di controllo del lander Schiaparelli, gestito dall'Altec, la società nata dalla collaborazione fra Thales Alenia Space e Asi. Importante anche il contributo scientifico dell'Italia, con Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), università di Padova, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

"Non c'è posto migliore nel Sistema Solare in cui andare a cercare qualcosa di simile alla vita", ha detto il direttore generale dell'Esa, Jan Woerner. "Questa missione riesce a conciliare tutti gli aspetti più importanti di una missione spaziale: dalla scienza alla tecnologia, alla cooperazione", ha aggiunto. "Sappiamo ancora molto poco sul perché esiste la vita sulla Terra e da dove viene. Stiamo cercando la vita dappertutto", ha detto il presidente dell'Asi, Roberto Battiston, riferendosi a Marte ma anche alle osservazioni dei pianeti esterni al Sistema Solare. È un'avventura appena agli inizi e, per quello che riguarda Marte, la missione ExoMars prevede fasi: quella partita oggi è la prima fase e porta sul pianeta rosso sia la sonda Tgo (Trace Gas Orbiter), che resterà nell'orbita marziana per sette anni raccogliendo dati scientifici e permettendo le comunicazioni sulla Terra, sia il lander Edm (Entry, Descent and Landing Demonstrator) il veicolo che dimostrerà la capacità dell'Europa di posarsi sul suolo di Marte e dedicato all'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, al quale si deve la prima mappa di Marte. La seconda missione, prevista nel 2018, prevede invece l'arrivo su Marte di un rover equipaggiato con un trapano progettato e costruito in Italia, che perforerà il suolo fino alla profondità di due metri in cerca di tracce di vita passata oppure di eventuali forme di vita, riuscite a sfuggire alle temperature estreme e alle radiazioni della superficie marziana.

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