Cerca e trova immobili

LUGANOVi presento il mio Gilbert, ti salva dal suicidio con un tè

14.09.15 - 16:28
Il regista ticinese Sébastien Blanc realizza il corto "Lighthouse": "Cerchiamo fondi per realizzare un sogno". Tema: il suicidio. In Svizzera oltre 1000 morti in un anno
FB
Vi presento il mio Gilbert, ti salva dal suicidio con un tè
Il regista ticinese Sébastien Blanc realizza il corto "Lighthouse": "Cerchiamo fondi per realizzare un sogno". Tema: il suicidio. In Svizzera oltre 1000 morti in un anno

LUGANO - Parlare di suicidio non è facile. Il rischio di scadere nel già detto, o nello sterile moralismo, è alto. Eppure il tema è d'attualità. Solo in Svizzera, nel 2013, in questo modo sono morte oltre mille persone (786 uomini e 284 donne).

È nel tentativo di affrontare l'argomento in modo non banale che nasce Gilbert, un veterano di guerra che spende la sua vita per salvare la gente che vuole commettere il gesto estremo. Lo fa piazzando il suo camper di fronte a una scogliera. Gilbert non è però un personaggio in carne ed ossa. È il protagonista di Lighthouse, idea del regista ticinese Sébastien Blanc tratta da una vicenda realmente accaduta. E, per il 23enne di Cureglia, è la possibilità per realizzare il sogno che ha sin da bambino, diventare regista.

Una passione che, come ci spiega lui stesso, lo ha portato prima all’Accademia del Cinema di Bologna, all’UCLA di Los Angeles poi. “Qui c’è la quarta miglior scuola di cinema al mondo - racconta -. Dove ho avuto moto di vedere come funzionano le grandi produzioni e ho capito che per tentare il salto dovevo muovermi tra gli States e Londra. Adesso sono a Londra a studiare cinema, e questo corto è il mio progetto di laurea”.

Un lavoro, questo, che è più di un semplice esame, giusto?
“Il film di laurea, se va bene, è quello che fa decollare la tua carriera. Proiettato nei festival giusti può diventare il trampolino di lancio per vivere di questo mestiere”.

Perché raccontare la storia di Gilbert? Perché parlare di un tema così delicato come quello del suicidio?
È un’idea che avevo in testa da tempo. Il tema, anche se non mi riguarda da vicino, mi ha sempre incuriosito. Navigando in rete ho trovato la storia di questa persona che ha dedicato la vita a salvare gli altri. E mi sono domandato come si possa riuscire a far desistere qualcuno dal compiere un gesto così estremo”.

Come si fa?
“Gilbert offre una tazza di tè. Nient’altro che questo. Ironia della sorte, la cosa funziona. Fa sedere queste persone a un tavolo e parla. Ma non del loro tentativo di togliersi la vita, di tutt’altro. È molto affascinante scoprire come un gesto così semplice possa salvare una vita. Lui sceglie volutamente di sdrammatizzare, senza moralismi”.

La storia, nonostante la drammaticità del tema, acquista tinte ironiche. Come si riesce a trovare il sorriso parlando di suicidio?
“Grazie a un personaggio come Gilbert. Un po’ sgangherato, un po’ comico già per sua natura. Porta le cicatrici di una vita sofferta - la moglie si è tolta la vita ed è questo che lo conduce nella sua missione salvifica -, ma non ha perso il sorriso. E lo fa ritrovare anche a chi riesce a salvare”.

C'è un che di fiabesco in tutto questo. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
“Nessun messaggio in particolare. Non voglio esprimere un giudizio di merito su un gesto che trova diverse chiavi di lettura a seconda delle varie culture. In occidente è condannato come egoista, in alcune culture orientali è un atto di coraggio. Quel che è certo è che ci riguarda da vicino. E tocca anche e purtroppo molti giovani”.

Per la realizzazione del film avete chiesto una mano alla gente tramite crowfunding. La cosa simpatica è che in cambio, a seconda dell'offerta, offrite qualcosa. Insomma, è una specie di baratto.
"Fare un film ha costi elevati. Si pensi solo agli attori e all’attrezzatura. Assieme al mio co-produttore e amico Marco Stegmaier abbiamo deciso per questa raccolta fondi su Indiegogo e funziona”.

Chi vi partecipa viene ricompensato in modo originale.
“Abbiamo voluto ringraziare chi ci aiuta stabilendo dei premi a seconda della cifra che ci viene offerta: dall’accesso all’intero film, alla possibilità di parlare con noi su Skype, fino a comparire, per chi elargisce cifre più importanti, tra i produttori. Il credit in quei casi è dovuto”.

Dove verrà presentato il corto? Verrete anche in Ticino?
"Ci iscriveremo sicuramente al Festival del film di Locarno, che è uno dei più importanti al mondo, e a Castellinaria. E speriamo ovviamente in una prima tutta Ticinese”.

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE