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SPAZIONew Horizons, missione compiuta

14.07.15 - 14:11
La sonda è passata a 12.500 chilometri dalla superficie di Plutone
Foto NASA
New Horizons, missione compiuta
La sonda è passata a 12.500 chilometri dalla superficie di Plutone

HOUSTON - 

Missione compiuta per la sonda New Horizons della Nasa: alle 13.49 si è avvicinata a Plutone, ai confini del Sistema Solare, e dopo circa 15 minuti è passata vicino alla più grande e vicina delle sue cinque lune, Caronte, con cui il pianetino forma un sistema binario. La sonda è passata a 12.500 chilometri dalla superficie del pianeta nano e a 28'800 chilometri da quella di Caronte, sfrecciando alla velocità di 50'000 chilometri all'ora.

New Horizons infatti è il veicolo spaziale più veloce mai costruito e nonostante questo ha impiegato quasi 10 anni per arrivare al suo obiettivo. Situato nella fascia di Kuiper, la regione più esterna del Sistema Solare popolata da pianetini e piccoli oggetti ghiacciati, Plutone è l'obiettivo più distante mai raggiunto da un veicolo spaziale. L'evento storico è stato salutato da un lungo applauso nel centro di controllo della Nasa.

Per l'amministratore capo dell'Agenzia spaziale americana, Charles Bolden, la missione completa l'esplorazione del Sistema Solare cominciata 50 anni fa. La prima foto ravvicinata di Marte è stata infatti scattata dalla sonda Mariner 4 il 15 luglio 1965. Quando la missione New Horizons era cominciata, nel gennaio 2006, Plutone era ancora il nono pianeta del Sistema Solare, ma qualche mese più tardi, il 24 agosto, è stato declassato a pianeta nano dall'Unione Astronomica Internazionale (Iau).

Già c'è chi su Twitter e sugli altri social media chiede di dare di nuovo a Plutone lo status di pianeta, visto che gli ultimi dati di New Horizons indicano che è un pò più grande del previsto: dalle stime precedenti, comprese fra 2.274 e 2.301 chilometri, è stato ricalcolato in circa 2.370 chilometri. Non si sa se sarà sufficiente a 'farlo tornare' un pianeta, ma è già di sicuro il corpo celeste più grande della fascia di Kuiper.

Plutone è il capostipite di questi oggetti ed è come una macchina del tempo per scoprire infanzia, origine ed evoluzione del Sistema solare perché ha subito poche modifiche dalla sua formazione, ha detto all'agenzia di stampa ANSA la ricercatrice italiana Silvia Protopapa, che lavora nell'università del Maryland e che fa parte del gruppo che lavora allo spettrometro Leisa a bordo di New Horizons. Per avere i primi dati che cominceranno a fare luce sulla composizione del pianetino e le prime immagini bisogna aspettare domani. Durante il passaggio ravvicinato la sonda New Horizons è infatti entrata in silenzio radio, 'concentrata' a catturare dati, e soltanto in serata invierà il segnale per dire che è andato tutto bene e domani comincerà l'invio dei dati che andrà avanti per i prossimi 26 mesi.

Dopo l'avvicinamento a Plutone e alla più grande e vicina delle sue cinque lune, Caronte, la sonda proseguirà il suo viaggio addentrandosi nella fascia di Kuiper. Alimentata da un generatore nucleare, la sonda avrà energia per viaggiare fino al 2030 e studierà i confini dell'eliosfera, ossia la 'bolla' di particelle solari in cui si trova il nostro sistema planetario e lo farà maggiori dettagli rispetto a quelli inviati dalle sonde Voyager, gli unici due veicoli spaziali ad essersi spinti fino alle soglie del Sistema Solare.

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