Il "rinascimento" culturale cinese all'Usi i prossimi 5, 6 e 7 maggio.
“Le arti marziali sembrano brutali, ma quelle cinesi si nutrono di ideali, valori e benevolenza”. Il film Ip Man è un buon esempio del recente sviluppo dell’industria culturale cinese e dei suoi scopi. Pellicola che non ha nulla da invidiare a una produzione hollywoodiana e che non a caso è arrivata anche sul mercato occidentale, Ip Man esprime la nuova Cina impegnata ad accompagnare l’ascesa economica con forti investimenti in cinema, tv, musica, arte e letteratura, che mirano a ricostruire l’identità collettiva su valori e miti fondanti (come la resistenza all’invasione giapponese e gli ideali delle arti marziali al centro di Ip Man) e a migliorare l’immagine del paese nel mondo.
Strategie, linguaggi e contraddizioni di questo “rinascimento” culturale sono al centro delle ricerche dell’Osservatorio sui media e le comunicazioni in Cina dell’USI, che i prossimi 5, 6 e 7 maggio ospiterà tre lezioni aperte al pubblico tenute dal prof. Jiang Fei della Accademia cinese delle Scienze Sociali. Il ciclo permetterà di comprendere meglio, grazie a uno sguardo dall’interno, il nuovo “sogno cinese”, tra politiche di “soft power”, crescita dell’industria creativa e riflessi sulla società del nuovo scenario mediatico.
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