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USIDa una start USI un cerotto high-tech per il monitoraggio dei pazienti

04.09.18 - 07:00
Cat M1 è la tecnologia che renderà l’Internet delle cose più rilevante e realizzabile, con costi inferiori e garantendo una connettività affidabile ed efficiente. Ma a che cosa, o a chi, può servire?
Da una start USI un cerotto high-tech per il monitoraggio dei pazienti
Cat M1 è la tecnologia che renderà l’Internet delle cose più rilevante e realizzabile, con costi inferiori e garantendo una connettività affidabile ed efficiente. Ma a che cosa, o a chi, può servire?

La domanda trova risposta non solo presso gli operatori di rete mobile, che con il futuro passaggio allo standard 5G per la telefonia e la trasmissione dati mobili prevedono uno sviluppo importante dell’Internet of Things (IoT), ma anche presso sviluppatori di applicazioni che sfruttano queste tecnologie. È il caso di UbiHealth, un innovativo sistema di controllo da remoto delle funzioni vitali umane basato proprio sulla Cat-M1. Frutto del lavoro di una startup omonima formatasi all’USI, la soluzione è composta da un “cerotto” (patch) che si applica al paziente per raccoglierne i dati biometrici e da una piattaforma software che elabora le informazioni, consentendo così il monitoraggio continuo di pazienti vittime di particolari condizioni cardiovascolari e a rischio di complicazioni. Il sistema offre al medico curante e allo specialista l’accesso in tempo reale alla condizione fisica del proprio paziente, ovunque si trovi, permettendo così di effettuare migliori diagnosi, capire se abbia assunto i farmaci prescritti in maniera regolare e comprendere l’impatto che questi hanno sull’organismo.

UbiHealth è guidata da un gruppo di cinque studenti dell’USI, fra cui il fondatore Jacopo Pelanda Mazza, studente del Master in Management and Informatics, che allo scorso “Start Summit” di San Gallo ha attirato, con questa idea nata proprio sui banchi dell’Università, l’attenzione del gruppo Swisscom. Il settore del cosiddetto Remote patient monitoring interessa infatti diversi operatori di rete, nonché l’utenza finale – pazienti e medici – e, c’è da scommetterci, anche il sistema sanitario in generale. Per altre informazioni: www.usi.ch/it/feeds/8176

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