PRO JUVENTUTEL’educazione passa anche dalle società attive nel tempo libero

Alcuni giorni fa mi è successo di riflettere, con un'attenta lettrice delle cose della Svizzera italiana, sull'immagine del lavoro che le famiglie portano avanti, quotidianamente, in questo paese. La tesi della mia interlocutrice – che è anche mamma di due bambini – è che in Ticino, comunque, viene fatto moltissimo per i bambini e per i giovani: società sportive, musica, teatro, doposcuola, tempo libero e altro ancora fa parte dell'agenda quotidiana di molti bambini (e, di conseguenza, di molte famiglie). Tutto ciò è vero: per i nostri ragazzi c'è di tutto e di più.

Ora, a mio parere, questo di tutto e di più – per il quale, non dimentichiamolo, molti adulti si attivano e fanno dei veri e propri sacrifici fatti dell'organizzazione di sessioni di allenamento o di esercizio, di riunioni di comitato, trasferte, giornate per raccogliere fondi e via dicendo – merita di essere ulteriormente valorizzato, e non solo attraverso il saggio di fine anno o il torneo di chiusura di stagione. Siamo a conoscenza, nella Svizzera italiana, del lavoro che, in silenzio, molte famiglie fanno a beneficio di molti ragazzi?

Lì dentro c'è un'enorme valenza educativa: ne siamo a conoscenza? Quando affidiamo il nostri bambini ad una società sportiva o a una società musicale, al di là degli effetti sportivi o di cultura musicale che queste frequentazioni generano, facciamo nostro anche il progetto educativo che queste attività procurano ai nostri pargoli poiché - e non basterà mai ripeterlo - non c'è atto che non sia educativo, in tutti i sensi lo si voglia intendere.