Cerca e trova immobili

PRO JUVENTUTEBambini e diritti, parlarne per provare a comprendere

11.10.18 - 07:00
Imbastire una discussione, capacitarsi della prospettiva dell'altro (magari proprio per convincersi che la propria è davvero valida), costruire un terreno comune fatto di concetti e prospettive
Bambini e diritti, parlarne per provare a comprendere
Imbastire una discussione, capacitarsi della prospettiva dell'altro (magari proprio per convincersi che la propria è davvero valida), costruire un terreno comune fatto di concetti e prospettive

Si sta svolgendo, in questi giorni a Lugano, il Festival del film dei diritti umani. Il tema, al di là della profondissima valenza etica che riveste, ci invita a riflettere tra le altre cose anche sul nostro rapporto con i diritti dei bambini, l'occasione dell'esercizio dei quali può, se ci prestiamo attenzione, sollecitarci ad ogni piè sospinto.

Facciamo un esercizio. Prendiamo un articolo della Dichiarazione, il primo, che debutta con: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti". E proviamo poi a chiedere al nostro vicino che cosa gli viene in mente quando legge queste parole. Siamo certi che la sua interpretazione collimi con la nostra? Se non è il caso, ecco allora che si presenta un'occasione fenomenale: per conoscere, per provare a comprendere, per crescere. Imbastire una discussione, capacitarsi della prospettiva dell'altro (magari proprio per convincersi che la propria è davvero valida), costruire un terreno comune fatto di concetti, prospettive, ambizioni, eccetera.

E poi facciamo lo stesso esercizio con la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e sondiamo che significato ha per noi, come ci posizioniamo nei suoi confronti, come la adottiamo ed esercitiamo con i nostri figli o con i ragazzi in generale.

Questi documenti, servono per pensare. Queste esperienze (il film, nel caso del Festival, la lettura, la riflessione, la dialettica) servono per ragionare e comprendere ciò che altrimenti non è facile da capire e che altro non è che la modalità che ognuno di noi mette in essere per relazionarsi con le altre persone.

Andare a vedere un film del Festival significa allora accettare di correre il rischio di uscire dalla sala meno convinti di quando ci si è entrati su tutto ciò che, magari fino ad oggi, ha contraddistinto il nostro profilo di personalità. E in educazione tutto ciò è davvero importante.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.