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PRO JUVENTUTEQuando la pubblicità si rivolge ai più giovani e diventa uno spunto educativo

09.08.18 - 07:00
Spiegare a un bambino che il palloncino offerto davanti ad un negozio è lì anche, e soprattutto, per questioni commerciali lo aiuterà a capire meglio il mondo, e gioverà anche all'adulto
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Quando la pubblicità si rivolge ai più giovani e diventa uno spunto educativo
Spiegare a un bambino che il palloncino offerto davanti ad un negozio è lì anche, e soprattutto, per questioni commerciali lo aiuterà a capire meglio il mondo, e gioverà anche all'adulto

Succede assai di frequente che un distributore realizzi delle promozioni per i suoi prodotti indirizzate a bambini e a giovani offrendo loro degli sconti (o, addirittura, del denaro contante) se questi si recano nei loro spazi a rendere visita. Al di là del fatto che, come è noto, nessuno (o forse potremmo ancora magari dire: quasi nessuno?) ti regala qualcosa, è ciò che sta attorno a queste azioni che desta interesse, attenzione e spunto per alcune considerazioni.

I bambini e i giovani, lo sappiamo, sono considerati dal mondo dell'economia (qui: della vendita) come dei consumatori… e che consumatori! Invitati, o attratti con mille raffinate operazioni di marketing, in questo o quel luogo, partecipano alla giostra di offerte, gadget, piccoli presenti, zucchero filato, luci, suoni e colori di ogni genere e via dicendo. In questo modo, con i genitori, iniziano a fare esperienza di acquisto, di spesa e, magari, anche di piccolo indebitamento attraverso le carte di credito a volte usate dagli adulti per procurarsi un bene di consumo.

E se questa esperienza fosse vissuta invece (non succede di frequente…) come esperienza educativa? E se approfittassimo dell'occasione – ghiotta, in effetti - per insegnare ai nostri bambini e giovani che un supermarket non ti regala nulla perché non è lì per questo ma per vendere dei beni e, quindi, per realizzare dei guadagni? Spiegare a un bambino che il palloncino offerto davanti ad un negozio è lì anche (e diciamolo pure: unicamente) per fare in modo che il bambino in quel negozio ci entri significa fare un piccolo passo nella prospettiva di un'educazione ad un consumo se non proprio già consapevole, almeno un po' meno spontaneo. Trovarsi, da adulti a promuovere questo tipo di operazione sortirà degli effetti positivi per l'educazione dei più giovani, senza dimenticare che farà riflettere anche l'adulto stesso sulle sue responsabilità nei confronti di chi non possiede ancora tutti i mezzi per potersi cimentare con esperienze di questo tipo.

Articolo di Ilario Lodi, Responsabile Pro Juventute Svizzera italiana
 

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