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PRO JUVENTUTEGenitori iperprotettivi: quanto decidiamo della vita dei nostri figli?

24.03.16 - 06:00
Amiamo i nostri ragazzi ma non bisogna perdere di vista il resto, come le relazioni e i valori
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Genitori iperprotettivi: quanto decidiamo della vita dei nostri figli?
Amiamo i nostri ragazzi ma non bisogna perdere di vista il resto, come le relazioni e i valori
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Non so… A volte ho l'impressione che il mondo degli adulti, quello dei genitori in particolare, nutra delle preoccupazioni davvero profonde per i piccoli, specialmente se si tratta del o dei propri figli. Così profonde da essere -  a volte, almeno – davvero sproporzionate. Intendiamoci: essere consapevoli del proprio ruolo di genitore è centrale, e guai a chi dimissiona da questa responsabilità e da tutto ciò che essa comporta. Ma è altresì vero che un atteggiamento iper iper e – ancora una volta – iper preoccupato per il futuro del proprio ragazzo è, sinceramente, fuori luogo. Mi è successo di incontrare dei genitori i quali, per eccesso di amore o di chissà che, stanno perdendo colore, si stanno "scurendo", adombrando, incupendo. Invece di educare, si prodigano soltanto nella prospettiva del proteggere. Si vede davvero: il bisogno del bambino viene, se viene, in secondo luogo: io genitore so cosa è giusto per te e lo vado a cercare. Se lo trovo, va bene; se non lo trovo, il mondo non funziona e gli altri sbagliano. Ehi… un momento, voler bene ai propri figli non significa trascinarli su una via che, molto probabilmente, è solo la nostra e non è quindi la loro. Amiamoli, ma non al punto tale da perdere di vista tutto il resto, che è fatto di relazioni, di società, di ambienti, di valori e mille altre cose ancora, che – magari – non sono i nostri, o che se lo sono, lo sono solo parzialmente. Volere il meglio per il proprio ragazzo è un bene; esigerlo a volte può portare a degli atteggiamenti e a delle scelte sbagliate. Rendiamocene conto.

 

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